Antonino Grimaldi, il legame tra Pietro Campo e la mafia locale: confisca di un fabbricato e tre terreni

CATTOLICA ERACLEA – Il Tribunale di Palermo Sezione Misure di Prevenzione, su proposta del Procuratore della Repubblica di Palermo, ha emesso un provvedimento di confisca di 4 beni immobili (terreni e fabbricato) nei comuni di Cattolica Eraclea e Bivona (Agrigento).

I beni erano nella disponibilità di Antonino Grimaldi, 53 anni, beni già sottoposti a sequestro ai sensi dell’articolo 20 del D.L.vo 159/2011, in data 11 ottobre 2019, da personale della Divisione Anticrimine Agrigento e delle Squadre Mobili di Agrigento e Palermo.

Grimaldi è stato arrestato il 25 maggio 2016, in esecuzione di un’ordinanza di riesame dei provvedimenti cautelari, emessa dal Tribunale di Palermo – Sezione per il Riesame, per il reato di cui all’Articolo 416 bis del Codice Penale, in particolare per aver svolto funzioni di raccordo e collegamento tra Pietro Campo (appartenente alla famiglia mafiosa di Santa Margherita Belice) e altre famiglie mafiose del territorio agrigentino.

Le indagini, coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Palermo, sono state sviluppate dalle Squadre Mobili di Agrigento e di Palermo nell’ambito dell’operazione di polizia giudiziaria denominata Icaro.

I beni sottoposti a sequestro sono situati nei comuni di Cattolica Eraclea e Bivona. Nello specifico, si tratta: di un fabbricato adibito a magazzino di modeste condizioni e di tre terreni con estensione di circa dieci ettari, di cui uno seminativo e gli altri consistenti in un uliveto di circa 4.000 piante, per un valore di mercato approssimativo di 120.000 euro.

Immagine di repertorio