AGRIGENTO – Una sentenza destinata a fare giurisprudenza in materia urbanistica arriva dal Consiglio di Giustizia Amministrativa per la Regione Siciliana (CGA), che ha respinto il ricorso in appello presentato dal Comune di Agrigento, stabilendo la piena legittimità del “permesso di costruire convenzionato” anche in assenza di un piano esecutivo formalmente approvato.
Così il CGA legittima il “permesso di costruire convenzionato”
Al centro della vicenda vi era la richiesta, avanzata da un privato cittadino, di costruire una media struttura di vendita nel territorio comunale. L’amministrazione aveva negato l’autorizzazione, motivando il diniego con la mancata adozione della prescrizione esecutiva, uno strumento urbanistico che tuttavia non era mai stato redatto né approvato dal Comune stesso.
Il CGA, con una sentenza redatta dal consigliere Sebastiano Di Betta e presieduta da Ermanno De Francisco, ha ribaltato la posizione dell’amministrazione comunale, evidenziando l’irragionevolezza di esigere l’esistenza di un piano attuativo mai elaborato. I giudici hanno riconosciuto che l’area interessata risulta di fatto un territorio urbano consolidato e strutturato, dotato delle necessarie infrastrutture primarie.
Secondo la pronuncia, il permesso di costruire convenzionato, disciplinato dall’articolo 20 della Legge regionale siciliana 16/2016 e mutuato dall’articolo 28-bis del Testo Unico dell’Edilizia, si configura come uno strumento efficace per superare l’inerzia amministrativa e favorire una pianificazione urbanistica più agile e coerente con la realtà urbana esistente.
Sconfitta l’inerzia burocratica del Comune di Agrigento
Il giudizio del CGA rappresenta una bocciatura netta della linea seguita dal Comune di Agrigento e una tutela concreta del diritto del privato a non subire le conseguenze della paralisi burocratica. La sentenza apre la strada a un’applicazione più estesa del permesso convenzionato, offrendo uno strumento giuridico di semplificazione per sbloccare situazioni di stallo amministrativo che, come in questo caso, rischiano di penalizzare ingiustamente i cittadini e frenare lo sviluppo del territorio.