RACALMUTO – “Ma è possibile che tutta la cattolicità vi viene fuori quando canta #AchilleLauro? Scandalizzatevi per altro e fatevela una risata ogni tanto!“.
Lo scrive sul proprio profilo Facebook, don Carmelo La Magra, parroco di Racalmuto (Agrigento) sulle polemiche nate a seguito dell’esibizione di ieri sera di Achille Lauro sul palco di Sanremo.
L’artista veronese, al termine della sua canzone “Domenica” che ha aperto la prima serata della kermesse, ha simulato un “battesimo” versandosi in testa dell’acqua. Un gesto che lo stesso Lauro ha spiegato attraverso un post su Instagram.
“Oggi 61 anni fà nasceva mia madre. Oggi 61 anni dopo le regalo l’apertura del Festival di Sanremo. Ancora oggi guardo questa donna nello stesso modo. Le madri sono esseri divini, ci danno la vita ogni giorno. Oggi, in un nuovo inizio, vi omaggio del mio battesimo. Che dio ci protegga. Hallelujah“.
La performance non è piaciuta proprio a quell’ala cattolica “intransigente” criticata da Don Carmelo. Il cardinale Gianfranco Ravasi, presidente del Pontificio Consiglio della cultura, si è espresso così attraverso un tweet.
“II Battesimo è il più bello e magnifico dei doni di Dio. Lo chiamiamo dono, grazia, unzione, illuminazione, veste d’immortalità, lavacro di rigenerazione, sigillo, e tutto ciò che vi è di più prezioso“.
Nessun riferimento ad Achille Lauro, ma le “tempistiche” risultano essere inequivocabili. Tuttavia – fortunatamente – la risposta di don Carmelo La Magra sembra interpretare al meglio lo spirito già sostenuto da Fiorello in occasione della sua apparizione a inizio serata.
“Il periodo è molto triste, ma bisogna reagire così come stiamo facendo: la tristezza va combattuta“, è stato l’invito dello showman siciliano.
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