NARO – Sono andati bruciati trenta ettari di terreno coltivati a grano a Naro, nell’Agrigentino. Nel 1992 il Tribunale di Agrigento ha confiscato alla mafia un fondo che è stato poi assegnato alla “Rosario Livatino–Libera terra” nel 2015.
Non sarebbe uno dei tanti incendi che si registrano in questo caldo periodo dell’anno, ma è l’ennesimo rogo che colpisce la coop agricola, delle colture dell’azienda sopracitata, fatte in contrada Gibbesi.
Incendi dolosi e alte temperature
In questo periodo dell’anno a causa delle alte temperature il personale del corpo dei vigili del fuoco sarà impegnato in tutto il territorio della Sicilia. In quanto, questo risulta essere il periodo “ideale” anche per i soggetti che si divertano a creare danni irreparabili nelle zone verdi, i così detti piromani.
Come nel caso di Canicattì, dove a poca distanza dal centro abitato, si è registrato un rogo in contrada Sant‘Anna. È andato a fuoco un ettaro e mezzo di terreno coltivato a grano di proprietà di una pensionata di 80 anni ma in uso al nipote, docente 50enne.
L’amara scoperta del vicino
Il rogo, secondo quanto emerso dalle indagini, è certamente di natura dolosa. Ad agire probabilmente un piromane che avrebbe appiccato il fuoco in un terreno adiacente magari per disfarsi di alcune sterpaglie.
A fare l’amara scoperta sarebbe stato un vicino che avrebbe visto la distesa di terreno ridotta a cumulo di cenere. Così avrebbe chiamato anche i soccorsi oltre ad allertare il proprietario. Sul luogo sono intervenuti i vigili del fuoco del locale distaccamento cittadino che hanno messo in sicurezza l’area.
Fonte foto “Pixabay”