Agenti aggrediti da un detenuto nel carcere minorile di Catania

Agenti aggrediti da un detenuto nel carcere minorile di Catania

CATANIA – Ancora un caso di aggressione ai danni di agenti di Polizia Penitenziaria da parte di un detenuto. Questa volta il protagonista è un extracomunitario che ha aggredito due agenti che hanno dovuto fare ricorso alle cure mediche del Pronto Soccorso e saranno esentati dal servizio per alcuni giorni. A renderlo noto, accendendo i riflettori sull’ennesimo caso di violenza in carcere, è Alfio Giurato, coordinatore regionale Fp Cgil polizia in Sicilia che sottolinea come “l’autore del gesto avvenuto nel carcere minorile di Catania ha problemi psichici e non è nuovo ad aggressioni gravi come quella messa in atto. Abbiamo già segnalato al nuovo capo dell’amministrazione minorile Antonio Sangermano le gravi criticità sull’ordine e la sicurezza che riguardano l’Istituto penitenziario per minorenni di Catania, ma evidentemente si continua a sottovalutare il problema relegandolo ad un problema minore. Da settimane, all’Istituto per minorenni di Catania, vengono costantemente assegnati detenuti con problemi psichici, senza che il personale di polizia e il restante personale sia in grado di fronteggiare tali emergenze”.

Giurato segnala anche altri problemi creati a catena dall’aggressione: “Ad altri colleghi in servizio nella stessa mattina che avrebbero dovuto terminare il proprio turno alle 14 è stato imposto di trattenersi fino alle 19 di questa sera. Lo stesso personale di polizia che ha concluso il servizio in serata, ha avuto appena il tempo di cenare e ha dovuto coprire anche il turno di notte dalle 23 fino alle 7 di questa mattina. Impossibile continuare a gestire un carcere in queste condizioni. Ai poliziotti viene negato anche un minimo di recupero psico-fisico”.

A fargli eco anche le parole di Francesco Pennisi, consigliere nazionale per la Sicilia del Sindacato autonomo polizia penitenziaria: “La polizia penitenziaria continua a subire violenza quotidiana tra la totale indifferenza degli organi superiori e delle istituzioni. Nel caso specifico, emergono chiare negligenze. Il detenuto autore dell’insano gesto, circa due mesi fa era stato sottoposto a Tso, dopodiché è stato fatto rientrare nel carcere minorile dove ha continuato a porre in essere il suo irresponsabile comportamento. Nonostante, a seguito di sostituzione della misura in carcere sia stata richiesta all’ Asp di Catania idonea allocazione del soggetto in apposita struttura, da oltre un mese nessuna risposta. Poichè emergono chiaramente problemi di ordine e sicurezza, il Sappe chiede l’intervento del prefetto di Catania al fine di porre in essere ogni possibile iniziativa di propria competenza, a tutela dell’incolumità del personale operante. Ai vertici dipartimentali, viste le numerose aggressioni avvenute presso il predetto istituto, si chiede di attivare indagine ispettiva su quanto sta accadendo da mesi e valutare eventuali responsabilità nella catena di comando. Il Sappe auspica che possa esserci finalmente un chiaro e decisivo intervento, affinché si eviti qualche ennesimo dramma per la polizia penitenziaria”.

Ad esprimere solidarietà e vicinanza ai poliziotti della Penitenziaria sono anche Calogero Navarra e Donato Capece, rispettivamente segretario nazionale e segretario generale del Sappe.