I dati statistici ADI, così come riporta il sito bonusepagamenti.it, mostrano una più elevata tendenza di richiedenti al Sud.
La metà dei percettori si attesta essere distribuita da Sicilia e Campania, per un totale di circa 446mila utenti.
E mentre si parla di un possibile allargamento delle platee che percepiscono l’assegno di inclusione, dopo i dati statistici ritenuti “al ribasso” dal Governo, proseguono senza sosta i dubbi e le incertezze su questo nuovo sussidio.
Nell’erogazione della seconda mensilità, in molti hanno lamentato di aver percepito assegni più “leggeri”. La colpa sarebbe da imputarsi ai ricalcoli ISEE effettuati sull’assegno di inclusione, in particolar modo con riferimento al reddito familiare.
Tale ricalcolo, avrebbe infatti causato un netto taglio a quanto spettante ad alcuni percettori in precedenza. Date le circostanze, gli attuali percettori del sussidio dovranno probabilmente decidere se effettivamente valga ancora la pena percepire l’assegno e assolvere gli oneri che ne conseguono (come seguire i corsi, recarsi periodicamente ai servizi sociali, etc), oppure se rinunciarvi definitivamente, visti gli importi davvero ridotti all’osso (alcuni lamentano infatti di avere ricevuto appena 70 euro).
A proposito di incertezze, tra importi “a sorpresa” e svariati problemi, resta un dato di fatto: le domande accolte sono state la metà rispetto alle previsioni.
Il governo aveva preventivato, infatti, un’affluenza di circa 700mila persone e quel dato fisso a poco più di 400mila ora “preoccupa” i vertici, che temono di aver ristretto eccessivamente il campo d’azione dell’assegno di inclusione.
Se da un lato, infatti, il governo Meloni aveva affermato apertamente di voler mettere un freno ai “furbetti” del Reddito di cittadinanza costruendo un nuovo sussidio ad hoc che fosse realmente destinato a chi ne avesse bisogno, dall’altro lato pare che forse si sia passati al versante opposto, impedendo di fatto a molti di accedere al sussidio.
L’assegno di inclusione (noto anche con l’acronimo di ADI) è un sussidio destinato esclusivamente a:
Seguono poi numerosi requisiti patrimoniali e familiari, che fanno parte effettivamente della lista degli “indiziati” e che necessitano di una revisione.
È stato invece riservato alla fascia 18-59, senza figli e senza disabilità, il Supporto per la formazione e il lavoro, un altro sussidio che però, ancora oggi, stenta ad ingranare per diverse e numerose problematiche che attanagliano il funzionamento dei sistemi SIISL e la comunicabilità tra Enti.
Entrambi fanno comunque parte di quel processo di revisione del Reddito di cittadinanza a opera del Governo. Se sia stato o meno un successo, sarà il tempo a dircelo.
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