Anche la Sgarlata nell’occhio del ciclone

Anche la Sgarlata nell’occhio del ciclone

SIRACUSA – Un altro assessore regionale finisce al centro di un caso. Dopo Nelli Scilabra e, più recentemente Roberto Agnello, adesso è toccato a Maria Rita Sgarlata. Quest’ultima è titolare dell’assessorato del Territorio e dell’Ambiente e la polemica, più che andare a fondo sta galleggiando nelle già tormentate cronache regionali.

L’oggetto del contendere è una piscina di circa 10 metri realizzata nel giardino della sua villa di Siracusa. L’assessore ai Beni Culturali Giusy Furnari ha inviato un’ispezione nella villa della collega per verificare la distanza dal mare. Già in passato vi erano state roventi polemiche sul rilascio delle autorizzazioni dal parte della sovrintendenza.

Questo in virtù del fatto che a presiedere allora la sovrintendenza era Beatrice Basile, nominata proprio dall’assessore Sgarlata. In più la Furnari ha preso il posto nell’assessorato che prima era proprio della Sgarlata e tra le due non sono mancate le ruggini anche in merito alla nomina dei sovrintendenti.

“Le notizie calunniose relative alla costruzione di una piscina abusiva ha scritto sul proprio profilo Facebook l’assessore Sgarlata – nella casa di mia proprietà sono il frutto di un attacco di natura politica che inevitabilmente segna il momento finale di uno scontro che a Siracusa in questi anni ha visto protagonisti associazioni, cittadini a difesa della città e del suo inestimabile paesaggio da una parte e alcuni imprenditori, tesi a garantirsi porzioni di quel territorio per nuove edificazioni, dall’altra”.

Per l’assessore, dietro gli esposti inviati in merito al presunto abuso edilizio della sua piscina, vi sarebbe una lobby di costruttori siracusana. “Nessun abuso è stato commesso: siamo davanti ad un castello maldestramente costruito su una piscina fuori terra prefabbricata ha proseguito sui social l’assessoreper la quale è stato richiesto regolare permesso”.

Inoltre la Sgarlata, per allontanare eventuali illazioni, ha aggiunto che la nomina di Beatrice Basile a soprintendente della città é stata “trasparente e meritocratica, avvenuta all’interno di un riordino complessivo della gestione dei beni culturali in Sicilia, fortemente voluto da chi intende portarle avanti veramente le riforme”.

Al momento l’assessore Sgarlata, entrata in giunta con lo sponsor del Megafono, è molto vicina ai renziani e il suo nome sarebbe al vaglio dei cuperliani che potrebbero chiederne la testa come hanno fatto con Nelli Scilabra alla Formazione.

In questa storia di permessi e costruzioni rientra anche l’ex presidente Raffaele Lombardo. Infatti il successore della dottoressa Basile è stato Carmelo Rizzuto, il quale aveva lavorato anche a Ragusa. Nelle coste di Ispica il governatore stava costruendo, sulla base di un vecchio rudere, una splendida villetta in riva al mare.

La vicenda è finita nelle aule giudiziarie. Spesso le nomine di matrice politica per quanto concerne incarichi pubblici che vanno a collimare con interessi privati fanno addensare pesanti sospetti che andrebbero diradati.