Festival “Oltremare” e cultura mediterranea

Festival “Oltremare” e cultura mediterranea

SIRACUSA – Festival “Oltremare” per conoscere dall’interno le culture mediterranee che troppo spesso ci sono ignote.

Lo start è previsto per venerdì 5 settembre a Siracusa, La manifestazione è organizzata dalla fondazione di Comunità Val di Noto e sostenuta dalla cooperativa “Don Giuseppe Puglisi” di Modica, dalla Caritas Italiana e da molti altri partner.

L’obiettivo di precipuo rilievo è costituito dall’importanza di avvicinare culture vicine ma lontane, in una comprensione reciproca che sensibilizzi l’opinione pubblica sul tema dei migranti e dei loro viaggi della speranza.

Così venerdì 5 alle ore 18 all’arcivescovado avrà luogo un ciclo di cinque conferenze incentrate sugli aspetti storici, istituzionali e giuridici del Mediterraneo.

Interverranno Mattia Toaldo, coordinatore scientifico della rivista di matrice geopolitica “Limes”, Gianluca Solera, scrittore e attivista, testimone diretto delle primavere arabe, Luigino Bruni, professore di economia politica nell’ateneo romano “Lumsa”, Paola Ottaviano, avvocato che lavora per la tutela dei diritti dei migranti e Carmelo Chiaramonte, noto chef.

A partire dalle 20.30, ci sarà spazio per un percorso degustativo a cura appunto, del noto cuoco nostrano.

Si esibiranno gruppi musicali siciliani come gli “Ensemble”, i “Taleh”, i “Matrimia” e gli “Afro-Eurasian”, tutti impegnati nell’agevolare la contaminazione multiculturale.

Tra un brano e  l’altro l’attore Andrea Tidona allieterà la serata con la lettura di alcuni racconti e poesie che inducono alla riflessione ed auspicano la fine di ogni fondamentalismo.

Il 6 settembre a Pozzallo dalle 18 alle 20.30, nello spazio cultura “Meno Assenza”, si chiuderà il cerchio della manifestazione. Verranno riproposte le medesime attività di Siracusa e in più sarà allestita una mostra fotografica dal titolo “Al tempo delle pallottole di plastica. Un racconto fotografico” realizzata da Andrea Scarfò, che si focalizza sull’analisi delle condizioni di vita dei migranti che, arrivati sulla tanto anelata terra ferma, vengono sfruttati dalle agromafie.

La partecipazione al festival è gratuita e ci permetterà di conoscere cosa c’è al di là del mare per poterci, solo così, definire mediterranei a buon diritto.