Moria di pesci nelle saline Regina ad Augusta, Di Venuta: “Ridotto scambio idrico col mare ed eutrofizzazione delle alghe le cause”

Moria di pesci nelle saline Regina ad Augusta, Di Venuta: “Ridotto scambio idrico col mare ed eutrofizzazione delle alghe le cause”

AUGUSTA – Torniamo a occuparci oggi dei problemi relativi all’inquinamento e in particolar modo alla sopravvivenza di una delle tante tipologie di fauna presenti nella zona orientale della nostra isola. Ci troviamo nelle saline Regina di Augusta (SR), nelle quali a partire dal mese scorso è stata accertata una elevata moria di pesci.

Nella zona umida attaccata al lungomare Rossini e corrispondente alla zona della Borgata della città sono stati trovati diversi corpi senza vita di diversi esemplari della specie che più di tutte caratterizza l’acqua. Una coesistenza con tutto lo spazio verde formato da alghe che è stata più volte segnalata alla polizia municipale di Augusta e che si ripeterebbe ogni anno alla fine del periodo estivo.

Se poi aggiungiamo anche la presenza di una certa quantità di spazzatura in uno spazio umido nel quale spesso vanno a stazionare i fenicotteri il quadro di una situazione non certo positiva si potrebbe definire completo. La presidente di Italia Nostra Augusta, Jessica Di Venuta, ribadisce come questo problema si ripeta ogni anno e quali siano le sue tante cause. Le azioni per la tutela delle saline non mancano e continuano ad andare avanti, soprattutto per fermare i meccanismi che portano alla moria di pesci.

“Si tratta di un problema che si ripete di continuo – afferma Di Venuta – a causa del ridotto scambio idrico tra mare e saline, che porta all’eutrofizzazione delle alghe, con un abbassamento del tasso di ossigeno. Tutto questo riguarda l’ingresso dell’acqua marina nei pantani e la crescita di alghe ci mette del suo. Da circa dieci anni negli uffici della Regione Siciliana si segue un iter burocratico per l’approvazione di un progetto che riguarda la tutela e la riqualificazione delle saline. È già finanziato dal Piano di Risanamento Ambientale di Siracusa e tra gli interventi prevede anche la riattivazione dei canali di scambio con il mare per eliminare il fenomeno dell’eutrofizzazione. Al momento è sotto esame da parte della Commissione Tecnico Specialistica dell’Assessorato Regionale al Territorio e all’Ambiente, perché deve ottenere il parere di compatibilità ambientale per avviare la parte esecutiva. Io ho presentato un progetto affinché le nostre saline diventino Riserva Naturale Orientata, ma non dimentichiamo che con un decreto ministeriale, dal 7 dicembre 2017, esse sono diventate Zone Speciali di Conservazione, dopo che erano già Sito di Interesse Comunitario. Nel 1990 furono stanziati 300 miliardi delle vecchie lire, in quanto zona a forte impatto ambientale, e adesso sono stati messi a disposizione 6 milioni di euro. Di questi un milione può far iniziare l’iter per la riqualificazione delle saline e stiamo spingendo affinché tutto questo processo venga accelerato. Le nostre saline sono importanti anche da un punto di vista paesaggistico, storico, archeologico ed etnoantropologico”.

Si ringrazia Jessica Di Venuta per l’immagine