Belluscone, una storia siciliana

Belluscone, una storia siciliana

PALERMO – A Venezia era stato presentato domenica 31 agosto, nella categoria Orizzonti: ovazioni e applausi a scena aperta. Al cinema lo troveremo invece da oggi, 4 settembre. Il film di cui vi stiamo parlando è Belluscone – Una Storia Siciliana ed è stato diretto da Franco Maresco.

Al centro del racconto il rapporto unico tra Silvio Berlusconi e la Sicilia, attraverso le disavventure dell’impresario palermitano di cantanti neomelodici, organizzatore di feste di piazza, Ciccio Mira – imperterrito sostenitore del Cavaliere e nostalgico della mafia di un tempo (senza mai nominarla) – e dei due artisti della sua “scuderia”, Erik e Vittorio Ricciardi, che in cerca di successo decidono di esibirsi insieme nelle piazze palermitane con la canzone scritta dal primo, dal titolo “Vorrei conoscere Berlusconi”.

Questa pellicola, già in preparazione dal 2011, usa toni grotteschi senza mai discostarsi dalla realtà. Per descrivere il ventennio berlusconiano in Sicilia – rappresentato anche attraverso un simbolico uso del bianco e nero – Maresco si è avvalso del contributo-testimonianza di Marcello Dell’Utri, co-fondatore con l’ex Premier del partito di Forza Italia nel 1993. Sullo sfondo restano ombre sui rapporti tra Berlusconi e figure come Stefano Bontade (leader di Cosa Nostra con agganci internazionali) e Vittorio Mangano (lo “stalliere di Arcore”), una delle personalità di spicco della Mafia tra gli anni ’80 e ’90.

Quello che delinea Maresco, che già metteva Berlusconi al centro dei suoi sketch in Cinico Tv nel 1990 (con Daniele Ciprì), è anche un sarcastico racconto sulla realizzazione del film stesso. Che inizia e che si perde, che si piange addosso e che prosegue, che ad un certo punto viene guidato e preso per mano da Tatti Sanguineti.

Ci sono poi le immagini dell’Italia di oggi, inquadrata con preoccupazione (si vedono spezzoni di Renzi ospite ad Amici e del talent show X Factor), ed è probabilmente lì che si concentra il messaggio, anche morale, di Maresco: distanza totale da quello che siamo diventati.

Per gentile concessione di Giacomo Aricò CameraLook.it