Tormentato e travagliato il 2019 nella Scuola: un viaggio tra emergenze, proteste e scandali

Tormentato e travagliato il 2019 nella Scuola: un viaggio tra emergenze, proteste e scandali

PALERMO – Si è concluso anche il 2019. Tutte le figure costituenti l’ambito della Scuola hanno vissuto un anno particolarmente tormentato e travagliato; i dirigenti scolastici, i docenti, i collaboratori, e, non ultimi, gli studenti e le famiglie sono stati protagonisti e, nello stesso tempo, vittime di mesi difficili, che hanno “macchiato di scuro” la realizzazione di ciò che dovrebbe essere di primaria importanza in una società “civile“: l’istruzione.

Cambiamenti ai vertici, scandali, proteste, scioperi, occupazioni e, soprattutto, incresciosi e, in taluni casi, gravissimi eventi di cronaca hanno costellato e alternato le normali attività scolastiche, tali da collocare la Scuola italiana al centro di polemiche e insoddisfazioni.

A marzo nel Governo nascono buone intenzioni: un decreto interministeriale firmato dal ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, Marco Bussetti, dell’Interno, Matteo Salvini, e della Giustizia, Alfonso Bonafede, individua 292 aree del territorio nazionale a cui devolvere 50 milioni di euro a favore delle scuole, per la lotta alla povertà educativa minorile e alla dispersione scolastica, con l’intento finanziare progetti didattici che coinvolgano anche enti, associazioni, strutture di promozione sociale e federazioni sportive. La Sicilia, sempre stata “fanalino di coda“, può beneficiarne in 95 comuni selezionati.

Le buone notizie arrivano anche dalla Regione Siciliana: il presidente Nello Musumeci annuncia che l’edilizia scolastica siciliana può beneficiare di 235 milioni di euro, per garantire agli studenti aule più sicure ed edifici funzionali alle loro esigenze. Saranno erogate, infatti, le risorse che consentiranno di intervenire, con 220 milioni di euro, in attività di ristrutturazione e messa in sicurezza, su un totale di 88 plessi scolastici, dei quali 19 istituti superiori e 69 scuole dell’infanzia, elementari e medie. Più elevato, invece, sarà il numero di interventi per adeguamento antincendio (per un totale di 11 milioni di euro) che riguarderanno 223 scuole siciliane, delle quali 187 ricadenti nelle competenze dei comuni e 36 delle città metropolitane e dei liberi consorzi comunali.

Un sogno bellissimo che viene però bruscamente interrotto a settembre, nell’avvicinarsi dell’inizio del nuovo anno scolastico, quando, rimanendo aperta l’emergenza sicurezza, a causa di un enorme numero di strutture scolastiche, ancora fatiscenti e potenzialmente pericolose il Codacons presenta un esposto alle Procure della Repubblica siciliane e ai presidi dell’Isola, chiedendo il sequestro degli edifici a rischio.

Ecco che si scatena la bufera: il 30 ottobre, a Roma, si svolge un’ importante manifestazione, che vede coinvolti i Dirigenti Scolastici italiani, riuniti in protesta per l’impossibilità di garantire la sicurezza nelle scuole, ritrovandosi ad operare in istituti con strutture non a norma e non supportati da sufficienti risorse per la formazione e la retribuzione di figure professionali, a garanzia di interventi urgenti e necessari sulle infrastrutture.

A giugno gli Atenei italiani vengono sconvolti da un forte terremoto: sono ben 66 i personaggi del mondo accademico italiano indagati nell’ambito dell’operazione “Università Bandita“, che ha scoperchiato un codice di comportamento sommerso per pilotare gli esiti dei concorsi all’Ateneo etneo. Ne derivano sommosse: gli studenti catanesi occupano il Rettorato, indicendo assemblee per avere garanzie allo studio.

Dopo lo scandalo, in una lettera inviata al ministro Marco Bussetti, il prof. Francesco Basile rassegna le proprie dimissioni dalla carica di Rettore, che ricopriva dal febbraio 2017 e nel mese di agosto viene eletto al suo posto, per il sessennio 2019/2025, il prof. Francesco Priolo, direttore del dipartimento di Fisica e Astronomia e ordinario di Fisica della Materia, a Catania.

Si auspicano momenti migliori per il futuro: “anno nuovo, vita nuova” si dice. E, dato che “la speranza è l’ultima a morire“, auguriamo buon lavoro al nuovo ministro della scuola, Lucia Azzolina, originaria di Siracusa, nominato in questi giorni dal Governo attuale, in sostituzione del dimissionario Lorenzo Fioramonti.

Immagine di repertorio