Piano Giovani, l’inchiesta piomba sugli sms Scilabra – Corsello

Piano Giovani, l’inchiesta piomba sugli sms Scilabra – Corsello

PALERMOCorre sul filo del telefono l’inchiesta giudiziaria in atto sulla gestione del Piano Giovani. L’ormai ex dirigente regionale Anna Rosa Corsello ha chiesto agli investigatori della squadra mobile di analizzare gli sms che sul suo cellulare sarebbero arrivati da quello dell’assessore Scilabra nel mese di agosto. Al telefonino della dirigente sarebbero arrivati anche messaggi da parte dei dirigenti delle società interessate al Piano.

La procura di Palermo, con il procuratore aggiunto Bernando Petralia e il sostituto Pierangelo Padova, sta conducendo le indagini nel più stretto riserbo. Attualmente il fascicolo è a carico di ignoti, ma nelle prossime ore potrebbero esserci novità sostanziali. Al centro dell’inchiesta ci sono gli affidamenti milionari a ItaliaLavoro, che si è difesa in commissione Lavoro attraverso il presidente Reboani, e alla Ett. Quest’ultima ha realizzato il portale web che è andato in tilt nel giorno del click day agostano.

Parallelamente alla procura indaga anche la Corte dei conti per individuare un possibile profilo di danno erariale. Si stanno sviscerando, attraverso una minuziosa lettura di tutti i documenti ufficiali, le modalità degli affidamenti e gli elenchi del personale delle due società al centro della tempesta. In più un nucleo di agenti, altamente competente in ambito informatico, sta svolgendo accertamenti sui portali per comprendere a cosa sia stato dovuto il crash del click day.

Nelli Scilabra è stata sentita come persona informata dei fatti e si è mostrata disponibile ad essere nuovamente interrogata per ulteriori chiarimenti. Da indiscrezioni di stampa sono filtrati alcuni dei presunti sms “incriminati” che la stessa Scilabra avrebbe mandato alla Corsello.

“Apprendo dagli organi di informazione – ha affermato l’assessore alla Formazione – che qualcuno, attraverso la diffusione parziale e non integrale di alcuni scambi di sms, sta tentando di indurre una ricostruzione dei fatti non corrispondente alla realtà e del tutto manipolatoria”.

Non intendo alimentare uno squallido teatro scandalistico inviando copia integrale di quegli scambi – aggiunge – Anche perché ho già provveduto, due settimane fa, a trasmetterli alla Procura della Repubblica di Palermo”.