Nuovo scivolone per Crocetta: legge sui parchi incostituzionale

Nuovo scivolone per Crocetta: legge sui parchi incostituzionale

PALERMO – Piove sul bagnato in Sicilia. Prima la “sospetta” piscina abusiva nella villa di Maria Rita Sgarlata l’assessore regionale al Territorio e Ambiente, ora anche il clamoroso errore della legge sui parchi che così per come è stata promulgata, in alcune sue parti, sarebbe incostituzionale.

Le gaffe della classe dirigente siciliana si rincorrono a ritmo incalzante. E per quanto riguarda le aree protette, il governo Crocetta avrebbe preso una buccia di banana. Questa disciplina, infatti, è di esclusiva competenza dello Stato anche per chi, come nel caso della Sicilia, è a statuto speciale.

Due sono gli articoli della legge regionale 98/81 che regolamenta l’istituzione di parchi e riserve naturali, finiti nell’occhio del ciclone: il 6 e il 28. I giudici della Consulta si sono messi di traverso dichiarandone l’illegittimità.

Cartellino giallo dunque per il governo Crocetta che nel primo caso voleva provvedere all’istituzione dei parchi e delle riserve in Sicilia su decreto dell’assessore al Territorio e Ambiente (parliamo proprio della Sgarlata) previo parere del consiglio regionale.

Ma come vi dicevamo poc’anzi ad essere illegittimi sono anche i comma 1 e 2 dell’articolo 28.

Uno scivolone non di poco conto, venuto a galla dopo i ricorsi presentati al Tar della Sicilia dal “Consorzio di Tutela della Igp pomodori di Pachino”, da “Acqua azzurra spa” e dalla “Azienda agricola ittica Spatola Francesco & C.”

E così ieri è arrivato l’ammonimento con la pubblicazione della sentenza.