Giornata europea delle lingue: Sicilia nella top 5 delle regioni più scarse per conoscenza di Inglese

Giornata europea delle lingue: Sicilia nella top 5 delle regioni più scarse per conoscenza di Inglese

PALERMO – Come ogni anno, oggi, 26 settembre, si festeggia la Giornata europea delle lingue nata nel 2001 per volontà del Consiglio d’Europa e dall’Unione europea, con l’obiettivo di celebrare le diversità linguistiche in Europa, incoraggiare l’apprendimento di più lingue sia dentro che fuori scuola, informare il pubblico sull’importanza delle lingue e incrementare il plurilinguismo e la comprensione interculturale.

Come oramai noto, in Italia, lo studio delle lingue è ampiamente promosso nelle scuole, tanto che dalla prima elementare sino all’ultimo anno di maturità, lo studio della lingua inglese è obbligatorio.

Ma, nonostante questi sforzi, in che posizione si piazza l’Italia se messa a confronto con gli altri stati Europei?

Secondo il rapporto valutativo sull’acquisizione delle competenze linguistiche in inglese tra gli studenti a tempo pieno di età compresa tra 13 e 22 anni, EF EPI, l’Italia è maglia nera per conoscenza della lingua inglese tra gli stati Europei, posizionandosi 26esima su 33, e classificandosi, inoltre, 36esima su 100 nel parametro internazionale. Nel podio della graduatoria, invece, si confermano i paesi del Nord Europa, con Olanda al primo posto, Svezia al secondo e Norvegia medaglia di bronzo.

Entrando nel dettaglio del report è possibile vedere come nel Bel Paese vi sia un vero e proprio divario linguistico tra Nord e Sud. Infatti, in fondo alla classifica nazionale, con un rating basso (giallo), troviamo: Sicilia (51.92), Calabria(50.16), Molise (50.04), Puglia (49.46) e Basilicata (49.09). Sul podio, con rating Medio (verde), troviamo: Emilia Romagna (57.45), Friuli Venezia-Giulia (57.34) e Lombardia (57.31).

Ma, se da un lato abbiamo visto che le regioni del Meridione si piazzano in fondo alla graduatoria, nella classifica dei capoluoghi di Regione, la situazione cambia: infatti, questa volta, maglia nera per competenze in lingua inglese è Trento (53.63). Nonostante ciò, però, non possiamo cantare vittoria, infatti, Palermo si piazza terzultima, con 53.83.

Ma, come spesso abbiamo potuto vedere, anche nei dati relativi a lavoro e scuola, anche in questo caso, purtroppo, è presente un divario di genere, a favore del genere maschile.

Infatti, il 55,61% dei maschi conosce l’Inglese, dati comunque inferiore rispetto alla media europea (56,37%) ma superiore rispetto a quella internazionale (53,03%).

Per quanto riguarda le donne, invece, solo il 55,06% conosce l’inglese. Anche in questo caso il dato è superiore alla media internazionale (53.23%) ma ben inferiore rispetto a quello europeo (57,05%).

Interessante analizzare come in Italia il divario conoscitivo sia a favore degli uomini quando, invece, nella media europea e internazionale questo vede la donne al primo posto.

Il report EF EPI, oltre a vedere quanti sono gli studenti abili in lingua inglese, osserva quali sono le abilità e le competenze più sviluppate e quali no.

Second il rapporto, una ampia gamma di studenti è abile nella comprensione orale mentre meno nella comprensione scritta. Questo pone “non poche preoccupazioni agli educatori  – si legge nella valutazione – che tentano di formare una forza lavoro del 21° secolo focalizzata sul digitale, in cui le capacità di comprensione dei testi sono fondamentali“.

Uno dei motivi di questo divario di competenze – scrivono gli esperti – è che molti sistemi educativi stanno ponendo una maggiore enfasi sulla comunicazione orale, allontanandosi da esercizi di grammatica e traduzione, per utilizzare una didattica basata sulla comunicazione orale. Un altro fattore potrebbe essere rappresentato dalla fruizione dei media. Oggi gli studenti, fuori dall’aula, hanno un’esposizione più frequente all’inglese parlato, attraverso film in lingua inglese, TV e musica“.

Fonte immagine: Pixabay – Oli Lynch