Al Platamone si canta la Civita tra poesia e musica senza tempo

Al Platamone si canta la Civita tra poesia e musica senza tempo

CATANIA – Poesie di Martoglio, canzoni popolari, cunti e tradizioni rivivono sul palco del Cortile Platamone grazie all’applaudito spettacolo “Amuri ‘nta la Civita”, evento patrocinato dal Comune di Catania nell’ambito del Catania SummerFest, scritto diretto e interpretato dall’attrice Laura Giordani con il cantante popolare Melo Zuccaro, il chitarrista Mimmo Aiola e il polistrumentista Giorgio Maltese.

Una serata in musica per raccontare il popoloso e popolare quartiere della Civita, amato da Nino Martoglio tanto da diventarne oggetto preferito delle sue commedie, che riporta alla memoria la realtà catanese dei “curtigghi civitoti” o di alcune zone di via Plebiscito della Catania storica e nostalgica con semplici ed ingenui umori che con il passare del tempo sono sempre più un ricordo.

Dall’appassionata e intramontabile serenata “E vui durmiti ancora” di Giovanni Formisano alle ballate di tradizione come “La pampina di l’aliva”, canzone della raccolta delle olive, o “La siminzina”, brano portato al successo da Rosa Balistreri, per uno spettacolo-canzone che, con ogni nota, esclamazione o mimica facciale, racconta la veridicità sanguigna e passionale della gente del popolo e dei complicati rapporti umani che s’incontrano e si scontrano tra le vie della città negli occhi degli anziani, memoria storica di un tempo lontano.

Una messa in scena che non si limita a dare vita ad un tempo che fu ma rinverdisce la memoria, promuovendo la cultura siciliana con gli insegnamenti tipici della saggezza popolare con filastrocche, allegre cantilene o nenie per far divertire grandi e piccini.

Uno spaccato storico della nostra sicilianità, che attraverso le note dei tre musicisti e la coinvolgente interpretazione di Laura Giordani ha restituito ai tanti catanesi presenti quell’atmosfera di  festa ed allegria attraverso gli strumenti come il friscaletto, le castagnette, il tamburello, il marranzano e la ciaramedda riportando in vita la magia di un Natale, ormai solo nei ricordi di bimbi oggi canuti. A grande richiesta di un pubblico generoso negli applausi e nelle battute ripetuti bis.