Si fa scuola al Liceo classico “Nicola Spedalieri” di Catania: soddisfatta la Preside Ciraldo

Si fa scuola al Liceo classico “Nicola Spedalieri” di Catania: soddisfatta la Preside Ciraldo

CATANIA – Come fortemente voluto dalla Dirigente del Liceo classico “Nicola Spedalieri”, Prof.ssa Enza Ciraldo, d’intesa con il Dipartimento di Lettere e con il Dipartimento di Filosofia e Storia, la scrittrice e musicologa Lina Maria Ugolini ripropone ad alunne ed alunni la possibilità di trascorrere due ore di ironica seppur pensosa riflessione sulla nostra realtà, partendo dal suo ultimo libro “Lo Svagato. Breve storia dell’involuzione dell’uomo”.

Ma è un incontro particolare: siamo in periodo di emergenza sanitaria e le necessità di tutela della salute spingono la scuola a individuare forme di didattica adeguate al momento. E proprio ciò che caratterizza quella didattica è la distanza, oggi ormai presente nelle scuole. L’utilizzo del digitale può diventare occasione di comunicazione partecipata, aiutando docenti, alunne e alunni a cogliere e vivere come la scuola riesca, nonostante tutto, a far scuola e cultura.

Usufruendo degli spazi forniti dalla Biblioteca del Liceo “Spedalieri” due classi, grazie all’impegno delle prof.sse A. Pavano e E. Cannata, hanno seguito in presenza le parole della scrittrice e dialogato con lei e nel contempo, tramite il collegamento sulla piattaforma del Liceo; dalla loro aula altre classi e dalla propria abitazione chi turnava la lezione ha potuto ascoltare, interagire, sentirsi partecipe all’incontro, in uno sforzo collettivo volto al non voler sacrificare una delle piacevolezze che contraddistinguono la dimensione scolastica, cioè la condivisione delle esperienze attraverso il vedersi, il sentire il tono della voce e cogliere le emozioni del momento.

La modalità “blended” protagonista di questo 24 ottobre, o quella dell’incontro partecipato del tutto a distanza, saranno quelle che adopererà il Liceo lungo questo anno scolastico per concretizzare uno dei tanti aspetti della sua scelta educativa, cioè le occasioni di crescita, di confronto, di maturazione attraverso incontri con protagonisti o associazioni che legano le loro attività ad occasioni e tematiche che meritano particolare attenzione, come, ad esempio, la giornata della lotta contro la violenza sulle donne – 25 novembre – o gli ambiti dell’educazione alla legalità democratica.

Per tornare al presente, dunque, dalla Biblioteca e dalle aule allo “Spedalieri” si è parlato di “svagatezza”, richiamandosi al “divertissement” di pascaliana memoria e allargandosi poi alla visione sociologica dell’evoluzione/involuzione dell’uomo attraverso secoli di scoperte e invenzioni che sembrerebbero averci portato all’attuale deriva del mondo, in cui la capacità sensoriale, l’autonomia riflessiva e di scelta, le spontaneità emotive delle persone, sono sacrificate all’altare della rete e dell’economia che sostiene quest’ultima.

“Lo Svagato” è stato giudicato da alunne/i come una lettura meravigliosa per le molteplici prospettive di letture alternative del reale presenti e umoristica per i personaggi che animano il testo, nonostante il continuo allarme che alla fine di ogni sezione viene lanciato: siamo tutti avviati verso “ l’estinzione dei sensi umani – olfatto, gusto, tatto, udito, vista – programmata dal nostro millennio telematico che ci vede tutti connessi e dipendenti da computer mobili e intelligenti sui quali usare il touch, gli auricolari, i messaggi vocali, invenzioni concepite per facilitare e sveltire sempre più il tempo dei nostri giorni e consegnarlo al bisogno e alla dipendenza di un imminente svago”, per come afferma la scrittrice.

Numerosi gli interventi, che hanno riportato un caleidoscopio di posizioni sul rapporto umanità/tecnologia, sui rischi e sulle positività che ne possano derivare: un dibattito ricchissimo di idee diverse e di confronti veramente generazionali, che fanno meglio conoscere ad adulti il mondo adolescenziale e viceversa.

L’incontro si è concluso con una proposta didattica pensata per dare una continuità alle idee emerse: troppe volte, infatti, i classici “Incontro con….” si esauriscono nell’arco di poche ore, senza lasciare nulla né in chi relaziona né in chi ascolta. Il liceo “Spedalieri”, d’intesa con la scrittrice, ha invece pensato ad un ulteriore momento con funzione di restituzione consapevole ed interiorizzata della problematica.

In tal senso, Lina Maria Ugolini ha invitato la platea ad inventare dapprima un personaggio ironico, in linea con i tanti che costellano il suo testo, ipotizzandone avventure tali da presentarsi, nel loro essere comiche, rivelatrici dei vizi e dei pregi dell’uomo: per poi, partendo da questa personale “sceneggiatura”, dargli vita attraverso un video, realizzando così l’utilizzo creativo e personale della tecnologia.

È proprio questa la speranza che è emersa alla fine, in consonanza con la chiusa del testo, scritta proprio durante il trascorso lockdown: la tecnologia, invenzione dell’umanità, va utilizzata sempre nel rispetto delle persone, nella considerazione del suo essere strumento per migliorare le condizioni di benessere, per costruire un futuro ricco di meraviglie condivisibile democraticamente e che sfugga alla logica della strumentalizzazione e dell’economia.

Come è accaduto in questo 24 ottobre, in cui la tecnologia ha aiutato alunne e alunni del liceo “Spedalieri” a ritrovarsi insieme a “fare scuola e cultura” nonostante la criticità del momento.

Articolo redatto in collaborazione con la prof.ssa Adriana Cantaro