Al di là della distanza, i progetti all’Ipsseoa “Karol Wojtyla” di Catania continuano

Al di là della distanza, i progetti all’Ipsseoa “Karol Wojtyla” di Catania continuano

CATANIA – Sin dai primi giorni di sospensione dell’attività didattica in presenza, l’Ipsseoa “Karol Wojtyla” di Catania si è subito attivato per mantenere vivo il rapporto con i propri studenti con tutti i mezzi a disposizione. Da subito un gruppo di studentesse della 4 oat, che gestisce le pagine social dell’istituto, si è impegnato nel supportare tutti gli studenti con messaggi di speranza, motivazionali, inventandosi concorsi, viaggi virtuali, vetrine del “luogo del cuore”, per cercare di mantenere un legame con i compagni di scuola.

Al di là della ormai diffusissima didattica a distanza, nella quale tutti i docenti si stanno spendendo oltre quello che è un dovere, tanti hanno portato avanti i progetti nei quali gli alunni erano impegnati, altri si sono inventati di tutto pur di tenere insieme il gruppo classe, pur di non far sentire soli adolescenti abituati al contatto continuo con i vari gruppi di amici e, perché no, con la normalità della vita scolastica. “Mai mi sarei sognato di dire mi manca la scuola”, affermano in tanti!

Molti docenti si stanno spendendo nella progettualità con i ragazzi e allora c’è la 3 o cucina che produce video ricette, con la supervisione del prof. Floresta, ma anche da soli, ormai è diventato quasi un appuntamento fisso di ogni fine settimana, e la cosa bella è vedere non solo l’entusiasmo dei ragazzi ma la partecipazione dei genitori.

Grazie prof per averci fatto studiare la tradizione di San Giuseppe e averci sfidato a fare le famose crispelle! Ho impastato insieme al mio papà, a suon di musica, è stato bellissimo e per la prima volta lui è a casa per la festa del papà“, dice Aurora in un messaggio sulla piattaforma che accompagna il video della preparazione dei dolci, e la stessa classe sta producendo un fumetto sul tema della legalità per la partecipazione a un concorso, e Simone, Giuseppe e Tiziano s’incontrano in video conferenza e progettano, scrivono storie, disegnano “… e il tempo vola e rende meno dura la reclusione, e tra compiti, lavori, ricerche e ricette e un po’ di attività fisica non abbiamo molto tempo per annoiarci“, sostengono i ragazzi.

La 4 oat sta realizzando un lavoro in tre linguesulle orme del grand tour” nel quale gli studenti mettono in campo vecchie e nuove conoscenze di turismo, arte, letteratura, storia e inglese e francese, per non parlare di tutti gli itinerari legati al territorio, sempre in tre lingue. “Quante cose sto imparando – dice Enza – e nel frattempo viaggio con la fantasia! Li faremo per davvero queste visite vero prof? L’anno prossimo”. Emanuela confessa: “Per tutto questo non ero assolutamente preparata psicologicamente e fisicamente, del resto, come tutti. Con la buona volontà ogni giorno riesco a svolgere i compiti assegnati. Le videolezioni non sono poi così male, è un passatempo piacevole e ovviamente utile per la mia formazione. Spesso studio con le mie compagne in videochiamata, questo mi aiuta molto, allo stesso tempo svolgo le mie attività didattiche e sto in loro compagnia”.

E le due classi insieme, visto l’insegnante in comune stanno portando a termine la realizzazione di un ebook dal titolo “C’eravamo anche noi. Storie di donne dimenticate“. Un lavoro di ricerca su tutte le donne che hanno avuto un ruolo in vari campi, nel corso della storia, dal Medioevo al Novecento. “È un progetto al quale ci stavamo dedicando in classe e che i ragazzi stanno portando avanti volentieri perché li incuriosisce, li stimola, non sembra loro di studiare, ma nel frattempo scrivono, imparano e sono elettrizzati all’idea di una pubblicazione che porterà il loro nome, frutto del loro lavoro”, dicono i prof. che stanno seguendo il progetto.

I ragazzi di 4 oen cucinano, scambiano ricette anche in inglese e francese. “I ragazzini delle prime partecipano in massa, sarà che il linguaggio dei computer per loro è più semplice che per tanti insegnanti, sarà che le nuove generazioni sono più abituati a stare davanti a uno schermo che non seduti in classe…”, sostiene qualche insegnante.

Durante il periodo di attività didattica a distanza i Prof.ri di Informatica, Emanuele Minuto e Danilo Trapanotto, hanno sperimentato con le classi prime e seconde dell’istituto Alberghiero “Wojtyla” la metodologia didattica innovativa della gamification a distanza. Questa metodologia consente ai ragazzi di apprendere divertendosi, utilizzando degli strumenti che di solito utilizzano su base volontaria per trarne piacere e non per scopi didattici. L’obiettivo dell’attività svolta è principalmente quello di osservare come i ragazzi cooperano (peer collaboration) mettendo in gioco le proprie soft skills in un ambiente real-time. Nel caso specifico l’attività consiste nella compilazione di un cruciverba online basato su termini informatici che sono stati affrontati a lezione. Inoltre tramite l’uso delle videolezioni su Meet e della piattaforma Google Classroom è stato possibile seguire i ragazzi sia durante l’attività per eventuali correzioni o chiarimenti e sia nelle fasi di consegna degli elaborati prodotti.

In un’altra classe si partecipa al concorso “Il fumetto dice no alla mafia“, è una Prima, sono piccoli ma s’impegnano tanto. La prof.ssa Annalisa Gagliano li aveva iscritti al concorso, poi si è assentata e la docente che ha seguito i lavori, la stesura e consegna è la Prof.ssa Eleonora Saporito che così ci racconta: “Il fumetto in oggetto è il frutto di un percorso di riflessione sulla Mafia ed i suoi effetti nel vissuto quotidiano. È il frutto della sintesi di vari elaborati (dialoghi) creati dagli stessi allievi e sintetizzati dalla docente di Italiano. Il lavoro è stato portato a termine con la docenza online e la rappresentazione grafica si è avvalsa della collaborazione gratuita della scrittrice Noemi Cagnazzo“.

I personaggi del fumetto sono Attilio Manca e Giuseppe Di Matteo, vittime innocenti della mafia. Attraverso il loro incontro in Paradiso, essi esprimono la loro sofferenza per la vita “rubata” e il dolore dell’essere stati strappati senza una “ragione” dai loro affetti più cari. Paragonano la Mafia al cancro e lasciano un messaggio di speranza per chi resta e combatte la mafia onestamente, con la convinzione che il male non possa trionfare in eterno.

Questi i progetti di altre classi: La newsletter “Tra Classroom e Chat” nasce come idea di project work di italiano della Prof.ssa C. Avellino con la classe 2AD. Gli alunni, molto curiosi verso la realtà che li circonda chiedono spesso di esprimere la propria opinione, quindi la didattica a distanza ha preso spunto da questa predisposizione unendola agli obiettivi della disciplina. L’idea di avere un prodotto concreto del loro impegno e di trasformare le lezioni in riunioni di redazione ha elettrizzato loro, ma ha giovato anche all’insegnante che ha avuto così modo di impostare e potrà poi valutare un percorso per l’acquisizione delle competenze dei saperi di base.

La 2AA, che segue il progetto “Cl@sse 2.0“, si sta invece concentrando con la prof.ssa C. Avellino sulla creazione di un ebook di storia (creato per gruppi di lavoro che interagiscono con le app di GSuite), che in realtà abbraccia più insegnamenti, come ad esempio enogastronomia, sala e vendita, alimentazione. Il titolo dell’ebook è infatti “Storia dell’alimentazione dal Neolitico all’inizio del Medioevo” e prevede diversi step, primo tra tutti la sintesi di documenti di studio legati all’evoluzione di singoli alimenti come i cereali, il vino, i condimenti, la carne e le verdure, ma anche la storia dell’ospitalità in età classica. Il secondo step è l’intervista di docenti dell’istituto, che possano dare informazioni aggiuntive sugli argomenti precedentemente studiati. La sfida per i ragazzi è quindi doppia: impostare domande corrette e pertinenti e intervistare direttamente degli insegnanti che non conoscono direttamente perchè di altre classi o addirittura altri plessi. Questi momenti, stimolanti e produttivi, sono stati molto partecipati e hanno giovato sia alla rete di insegnanti che ha lavorato in team “a distanza” che agli alunni, realmente interessati agli argomenti affrontati in chiave interdisciplinare e concreta. Terzo step sarà la sintesi delle interviste e quarto, chissà… work in progress!! Anche questo project work consentirà di valutare sia il prodotto che le competenze acquisite dagli studenti.

Mi manca il mare, mi manca il mio ragazzo, voglio tornare ad allenarmi, mi mancano anche le litigate con i compagni. Prof, tutti in casa è una follia, bambini, genitori: Voglio la mia vita di prima“, questo è il coro che ogni mattina precede l’incontro di didattica on line, e va bene così, serve anche a questo incontrarsi in video, anzi, forse soprattutto a questo perché per noi la cosa più importante è il benessere e la crescita dei nostri ragazzi, e per sopperire a tutte le difficoltà materiali, che ci sono e sono tante, ci siamo attivati, ci siamo messi in gioco, ci siamo inventati l’impossibile per tenere i contatti con i ragazzini più deboli e la nostra gioia più grande? Leggere il messaggio di uno di loro che ha provato a fare il pane in casa, ci ha mandato la foto con scritto “Io Vi voglio bene di più”.