La Sicilia con le ali spezzate

La Sicilia con le ali spezzate

PALERMO – La questione del taglio dei collegamenti aerei in Sicilia tiene ancora banco. A seguito del matrimonio tra Alitalia e la compagnia aerea araba Etihad la città di Catania perderebbe parecchi voli verso il nord Italia con l’abbandono di Airone, società del gruppo Alitalia.

A rischio, a partire dal primo di ottobre, sono i collegamenti con Torino, Malpensa, Venezia e Bologna. In più sono in bilico i voli diretti per Monaco, Mosca, Berlino, Amsterdam, Parigi, San Pietroburgo, Dusseldorf e Praga.

Da Torino sono arrivate vibranti proteste e la politica, con il primo cittadino Fassino e il presidente della Regione Chiamparino, ha manifestato forti perplessità in merito ai tagli.

Proprio ieri si è tenuto un vertice romano tra il ministro Lupi e l’assessore regionale ai Trasporti, Nico Torrisi, il quale aveva parlato di “scelte che francamente non riusciamo a comprendere e comporteranno un danno per i passeggeri siciliani”. Se la compagnia di bandiera non garantirà i collegamenti con il nord Italia si stanno già facendo sotto i vettori low cost: gli spagnoli della Volotea intendono aumentare l’offerta su Palermo, mentre a Catania la situazione è ancora bloccata.

Nel corso dell’incontro romano di ieri, a cui presenziavano anche i sindaci delle maggiori città siciliane, è intervenuto Enzo Bianco che ha garantito un intervento del dicastero dei trasporti: “Il ministroha affermato il sindacoha detto che cercherà di spiegare ad Alitalia come abbandonare quelle rotte rappresenti un errore clamoroso, ma ci ha rassicurati sul fatto che le tratte rimarranno sul mercato e che dunque, essendo molto appetibili, potranno essere presto coperte da altre compagnie”.

Quali compagnie, però, ancora non è dato sapersi. Intanto nel settore low cost giungono novità da Ryanair, la compagnia sta cominciando a pubblicare sul suo sito le rotte per la prossima stagione estiva. Trapani perderà parecchi collegamenti, ben sei, mentre il neonato aeroporto di Comiso vedrà riconfermate sei rotte su sette.

Al Pio La Torre di Comiso sono state confermate le tratte per Dublino, Londra Stanstedm, Roma Ciampino, Pisa, Bruxelles e Francoforte. Per la tratta lituana di Kaunas ancora nessuna conferma.

Da Trapani si potrà continuare a partire per Ancona, Bologna, Bratislava, Bruxelles-Charleroi, Cracovia, Cuneo, Eindhoven, Francoforte-Hahn, Genova, Karlsruhe-Baden, Kaunas, Malta, Memmingen, Bergamo, Parigi-Beauvais, Parma, Pisa, Roma Ciampino, Torino, Trieste, Treviso e Varsavia Modlin.

A essere cancellati, dunque, i collegamenti per Cagliari, Girona Barcellona, Goteborg, Maastricht, Manchester e Perugia. La polemica riguardante la Sicilia dalle “ali spezzate” ha avuto un eco nazionale.

Anche il Corriere della Sera, con la consueta firma attenta e sagace di Gian Antonio Stella, si è occupato del caso. Scrive, caustico, Stella che “il degrado progressivo dei trasporti e dei collegamenti nord-sud sono la dimostrazione pratica di come la questione meridionale esista ancora e non interessi granché a chi governa, decide, fa accordi”.

In effetti il taglio dei voli colpisce pesantemente sia i siciliani che vogliono viaggiare ma anche tutti i turisti che vedono nella Sicilia un paradiso da scoprire. Il solito refrain dell’isola che “potrebbe vivere solo di turismo” non è seguito da azioni concrete.

Il sud Italia, ricco di siti Unesco e di coste meravigliose, non riesce ad arrivare a un ottavo dei ricavi del turismo straniero e, addirittura, tutto il mezzogiorno accoglie molti meno turisti del solo Veneto.

Il paragone, impietoso, che fa il giornalista del quotidiano di via Solferino è con le isole Baleari. “In un mese tipo (luglio) di due anni fa, dice Boston Consulting, i voli charter sulle Baleari furono 14 volte superiori a quelli su Palermo, Catania, Trapani o Comiso. C’è da stupirsi se poi l’arcipelago spagnolo ha 11 volte più turisti e un reddito pro capite molto più alto?”. 

Domanda retorica: non ci stupiamo più di nulla, purtroppo.

Foto Flickr BriYYZ cc license