Evasione dai domiciliari, lavoratori in nero e gestione illegale di rifiuti: serrati controlli a Librino

Evasione dai domiciliari, lavoratori in nero e gestione illegale di rifiuti: serrati controlli a Librino

CATANIA – Il personale del commissariato Librino di Catania ha effettuato controlli volti contrastare l’illegalità diffusa nel quartiere e a verificare il rispetto delle misure di contrasto al contagio da parte dei commercianti.

Particolare rilievo assume il controllo eseguito in zona Vaccarizzo dove i poliziotti hanno fatto accesso all’interno di un’azienda agricola autorizzata alla coltivazione e vendita di canapa legale; giunti sul posto gli operatori hanno sorpreso 8 lavoratori in nero, 5 dei quali percettori di indennità di disoccupazione e/o reddito di cittadinanza. Fatto di rilievo è che nessuno indossava le mascherine né rispettava la distanza sociale.

I lavoratori sono stati segnalati alle Autorità competenti e il titolare dell’azienda, tale G.D. di 50 anni, è stato sanzionato e gli è stata inflitta anche la sanzione accessoria della chiusura per 5 giorni dell’azienda per il mancato rispetto delle norme anti  virus.

Durante le operazioni di polizia sono anche stati trovati e sequestrati penalmente cumuli di rifiuti speciali pericolosi non bonificati, nello specifico matasse di cavi elettrici in parte combusti, riversati sul terreno; per tale motivo, il titolare è stato anche indagato in stato di libertà per il reato di gestione illegale di rifiuti speciali pericolosi.

Ulteriori controlli di polizia eseguiti in viale Grimaldi, hanno consentito di indagare e il pluripregiudicato, M. F. di anni 47; per il reato di evasione. L’uomo è stato sorpreso all’interno dell’abitazione di un altro pregiudicato M.F. di anni 30, in atto sottoposto agli arresti domiciliari, in compagnia di altri 2 pregiudicati P. F. e M. S., entrambi di anni 34,i quali al fine di evitare la perquisizione e i previsti controlli, hanno opposto resistenza spintonando i poliziotti e poi si sono barricati in casa. Per tale motivo, M. F. è stato nuovamente sottoposto agli arresti domiciliari; gli altri soggetti sono stati indagati in stato di libertà per il reato di resistenza a pubblico ufficiale.