Croce Rossa, gli angeli dell’emergenza sanitaria… in rosso: la lettera di una volontaria

Croce Rossa, gli angeli dell’emergenza sanitaria… in rosso: la lettera di una volontaria

CATANIA – Riceviamo e pubblichiamo integralmente la lettera inviataci alla nostra redazione da Claudia Mirabella, studentessa della facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Catania, volontaria della Croce Rossa.

È un periodo difficile. Una crisi e una tempesta senza precedenti hanno devastato il mondo in questo 2020, che non è iniziato nel migliore dei modi. Sono migliaia coloro che si sono messi in prima linea per combattere questa emergenza: dottori, infermieri, forze dell’ordine, politici, alte istituzioni ecc. Ci sono, tuttavia, delle realtà presenti nel nostro territorio che spesso ci dimentichiamo di ringraziare: i volontari. In particolare, abbiamo visto in prima linea quelli della Croce Rossa. Sono proprio loro che, in questi giorni difficili, insieme a infermieri, dottori e forze dell’ordine per far fronte a questa terribile realtà, rischiano persino le proprie vite.

La Croce Rossa Italiana è attiva fin dall’inizio dell’emergenza. Sono oltre 150mila i volontari presenti su tutto il territorio, tra personale medico e chi si occupa della consegna di medicinali e spesa alle fasce più vulnerabili della popolazione.

I ragazzi del comitato di Viagrande di Croce Rossa Italiana Odv hanno percorso ben 3.000 kilometri per aiutare i soggetti più colpiti. Sono state effettuate 650 consegne a domicilio (per 240 nuclei familiari): 470 pacchi alimentari, 126 consegne di farmaci e 54 consegne di spesa nei comuni di Viagrande, Trecastagni, San Giovanni La Punta, San Gregorio e Valverde; 58 volontari si sono messi a totale disposizione del territorio dei paesi etnei per contribuire ad aiutare la gente in difficoltà per una media di 10 ore al giorno. Un’impresa dettata dal solo scopo di fare del bene e di aiutare il prossimo. Il gruppo ha anche aperto un profilo tik- tok per mantenere sempre il contatto con la gente, anche se a distanza.

Emanuela Di Bella, consigliera dei giovani Cri del comitato di Viagrande Odv, ci racconta la sua esperienza di volontariato all’interno di Croce Rossa.

Cosa rappresenta per te far parte di Croce Rossa Italiana?

‘Per me Croce Rossa oggi rappresenta una fonte di energia, ma anche e soprattutto una grande famiglia, perché passiamo tantissimo tempo insieme e facciamo tuto questo con divertimento, coesione e amore. Cri è una famiglia, una famiglia che ti fa crescere, ti forma e ti porta ad imparare tanto: cos’è davvero la vita e quanto può essere dura, a volte, oppure bellissima, altre’.

Cos’è che ti ha spinto a rischiare facendo del volontariato in questo difficile periodo, rischiando molto, soprattutto la tua salute?

‘Se dovessi dire cosa mi ha spinto a rischiare in questo momento è il fatto di voler aiutare, soprattutto in questo periodo difficile, perché è facile essere volontari quando tutto va bene. Siamo chiamati, soprattutto, a farlo quando c’è davvero bisogno e in questo momento c’è davvero tanto bisogno del nostro aiuto. Intravedere i sorrisi e gli occhi pieni di gratitudine da parte di quelle persone (spesso anziane), cui consegni il farmaco, o un pacco, sono queste le cose che ti spingono a fare volontariato non soltanto in questi periodi di difficoltà’.

Aggiunge una volontaria Cri del comitato di Viagrande.

Sono questi i gesti che ci fanno sperare, le parole di chi aiuta con il solo scopo di aiutare e fare del bene. Dei giovani che ci mettono il cuore in ogni cosa facciano e che sarebbero pronti a tutto pur di aiutare il prossimo con altruismo, amore e dedizione. Perché ciò che facciamo solo per noi stessi, alla fine, muore con noi e passerà inosservato, verrà dimenticato. Ma ciò che abbiamo fatto per gli altri e per il mondo, anche se nel nostro piccolo, resta per sempre, è immortale“.

Immagine di repertorio