Catania luogo civile? Quando gli obbrobri deturpano la storia di una città

Catania luogo civile? Quando gli obbrobri deturpano la storia di una città

CATANIA – Di questi tempi è facile lamentarsi di quello che non va, colpa dell’amministrazione da una parte, colpa dello Stato dall’altra… ma quando ci si presentano davanti questi deturpamenti a chi bisogna rivolgersi per reclamare un po’ di buon senso? 

Da chi dovrebbero aspettarsi (i cittadini onesti) civiltà e rispetto di norme a cui tutti, nessuno escluso, dovrebbero sottostare? 

Il quartiere di Ognina, da sempre luogo di incontro di giovani e non, non è, malgrado tutte le ricchezze che possiede, valorizzato.

E i primi a non dargli il giusto onore chi sono? Gli stessi cittadini, quelli che dovrebbero portare al massimo splendore le bellezze che mostra di avere (perché le ha) la loro zona. Infatti, se si fa una passeggiata dal lato del lungomare, oltre a guardare le navi che passano, basta girarsi verso la strada per rimanere solamente allibiti e sconvolti.

Perché? Avete presente l’istituto tecnico nautico Duca degli Abruzzi? Ecco, fate finta di trovarvi lì, immaginate adesso di attraversare la strada, magari per scendere al solarium, non potrete non notarlo.

Forse una ragazzata, forse no, ma questa garitta di avvistamento contro le incursioni dei saraceni del XVI secolo è stata completamente deturpata. Quello che dovrebbe rappresentare un pezzo di storia della nostra città è stato rovinato.

Per non parlare della spazzatura che si lascia in terra, quasi come se nelle vicinanze non ci fossero cestini per gettare bottigliette, materiali organici e molto… molto altro.

Inutile dire o quanto meno provare a scrivere la rabbia di un onesto catanese di fronte a cose di questo genere, non si potrebbe neanche spiegare. Salvaguardare la nostra città dovrebbe essere, perché a quanto pare non lo è, un dovere per chiunque vi ci abiti.

Veder fiorire la zona in cui si vive e notarne una notevole crescita potrebbe solamente essere per noi motivo d’orgoglio e soddisfazione, è un bene che ci appartiene.

Come un albero che per far maturare i suoi frutti ha bisogno di costante attenzione così la nostra città per diventare migliore di ciò che è adesso ha necessità di essere curata.

Se si intervenisse piazzando delle telecamere oltre a riparare ed aggiustare quel che ormai è stato fatto si farebbe una gran bella cosa. Senza infatti, ogni cosa ritornerebbe così come la si vede adesso, se nessuno vede e nessuno sa automaticamente tutto viene considerato lecito per malfattori e delinquenti.

Noi di occhi in più non ne abbiamo, in compenso le registrazioni giornaliere e notturne di questa determinata zona potrebbero giovare non poco per combattere e prevenire l’inciviltà che purtroppo oggigiorno domina. Aspettando una soluzione adeguata al problema, un esame di coscienza dovremmo intanto farlo tutti, rispettiamo davvero Catania.