Sfratti: Catania maglia nera in Sicilia

CATANIA – 1018 sfratti emessi ed eseguiti a Catania: i dati del Ministero degli Interni relativi al 2013 per Catania e provincia, e diffusi dalla Cgil e dal Sunia, parlano chiaro. Di questi 901 sono gli sfratti per morosità.

Complessivamente il 26% in più rispetto ai dati del 2012. Le richieste di esecuzione sono state 2716, il 6,51% in più rispetto al 2012. Cresce del 16,23%il dato degli sfratti eseguiti con l’intervento dell’Ufficiale giudiziario che per il 2013 sono stati 623.

In Sicilia sono complessivamente 4219 gli sfratti emessi, 6992 le richieste di esecuzione e 2028 gli sfatti eseguiti. I dati relativi a Catania sono quindi quasi un terzo dei dati complessivi della Sicilia.

Il Sunia e la Cgil – in una nota diffusa dalle due organizzazioni – sottolineano che “più del 50% degli sfratti per morosità sono dovuti alla così detta morosità incolpevole dovuta cioè al venir meno del reddito necessario del capofamiglia spesso a causa della ancora gravissima crisi occupazionale”.

Coloro che perdono il posto di lavoro e/o che sono destinatari degli ammortizzatori sociali – dichiarano – non sono più in grado di sostenere le spese degli affitti che possono raggiungere anche il 50% del reddito familiare complessivo”.

Mentre quindi si aggrava l’emergenza abitativa stentano ad essere attuate misure idonee a fronteggiarla.

Il sindacato degli inquilini sollecita, a livello nazionale, l’emanazione del decreto attuativo per l’utilizzazione del fondo per la morosità incolpevole introdotto con la legge124/2013: dalla pubblicazione della legge sono trascorsi 8 mesi.

A livello territoriale invoca la definizione di un protocollo d’intesa per sostenere le famiglie sotto sfratto da stipulare tra la Prefettura , le Istituzioni locali, il Tribunale e le Organizzazioni sindacali con lo stanziamento di un apposito fondo nei bilanci dei Comuni.

“Ritardi, inadempienze e indifferenza rispetto alla gravità del problema – concludono i rappresentanti delle due sigle– non fanno altro che acuire l’emergenza abitativa , accrescere la disperazione e far nascere un profondo sentimento di sfiducia nei confronti delle Istituzioni tra i cittadini”.