La Regione dice no a protonterapia contro i tumori

La Regione dice no a protonterapia contro i tumori

CATANIA – Una denuncia grave, pesante, quella del presidente di Apindustrie Catania Giuseppe Scuderi alle istituzioni.

La vicenda riguarda la mancata realizzazione nel capoluogo etneo di un centro oncologico, altamente all’avanguardia l’unico nel suo genere nel sud Italia, che sarebbe stato in grado di curare 1600 mila pazienti all’anno malati di cancro.

La novità in campo medico è, infatti, quella che il centro si sarebbe avvalso della terapia adronica, meglio conosciuta come protonterapia. Una tecnica altamente innovativa, in grado di produrre risultati clinici superiori rispetto a quelli dei metodi tradizionali usati per contrastare i tumori. Minori effetti collaterali, una qualità di vita migliore e, soprattutto, una speranza per tanti pazienti che lottano ogni giorno con la malattia.

Il “Proton Therapy Centre” sarebbe stato in grado di fornire i propri servizi avvalendosi di un acceleratore di particelle (sincrotrone) che “spara” protoni o ioni contro i tumori. Un progetto realizzato dai ricercatori dell’Istituto Nazionale di Fisica nucleare di Catania, riconosciuto come centro di eccellenza in Italia e in Europa. La tecnica studiata è in grado di offrire un livello di precisione maggiore rispetto alla radioterapia tradizionale. I numeri, del resto, impongono continui aggiornamenti sulle terapie. Si calcola che ogni anno sono 365 mila i nuovi casi di tumore e di questi almeno il 10% si potrebbe curare a Catania con protonterapia se il centro venisse realizzato.

La struttura sarebbe dovuta nascere all’interno dell’Ospedale Cannizzaro, ma le lungaggini burocratiche e la lentezza nelle procedure amministrative ne hanno impedito, ad oggi, la realizzazione. Catania, è tra l’altro, l’unica città d’Italia inserita tra le 40 in tutto il mondo dove il centro è in costruzione.

In altri Paesi come Usa, Germania e Giappone il centro è quasi una realtà mentre qui siamo fermi all’anno zero. In una lunga lettera inviata al sottosegretario Graziano Delrio, Scuderi  punta il dito e indica “nella farraginosità e nella lentezza delle procedure amministrative regionali la causa principale del ritardo. Il risultato è che ingenti somme, nell’ordine di qualche miliardo di euro, come accertato anche di recente dal Comitato di sorveglianza Comunità – Regione, vengono restituite inutilizzate a Bruxelles.”

Scuderi denuncia una situazione di stallo. “E’ inammissibile–  dice – che la gara per la realizzazione del Centro di Protonterapia (112 mln ai quali la Regione avrebbe dovuto concorrere per soli 10 Milioni di cui solo 5 impegnati) sia stata definitivamente abbandonata” e punta l’indice contro l’assessore Borsellino che avrebbe in un primo tempo dato parere favorevole al progetto ma che ora, pare, sia fermamente ancorata alla decisione di non andare avanti per la mancanza di interesse da parte delle imprese che hanno mandato deserta la gara. Una teoria che non trova riscontro – secondo Scuderi – poichè la gara sarebbe andata sì deserta, ma a causa di una richiesta di fidejussione per l’intero importo. Una procedura non prevista da nessuna norma di legge sugli appalti.

Insomma, a pagare sono ancora i cittadini siciliani. La realizzazione del Centro avrebbe permesso di evitare i continui e dolorosi viaggi della speranza a tanti malati che, invece, sono costretti a costose cure in altre regioni con gravi riflessi sul bilancio della sanità regionale che paga già oltre 200 mln all’anno per cure prestate al nord.

Il risultato di tanto immobilismo è che i malati di tumore dovranno rivolgersi ad altre strutture europee dove i trattamenti in protonterapia sono di gran lunga più dispendiosi di quanto sarebbero costati in Sicilia.

[wpvp_embed type=youtube video_code=4kCI-orydZU width=670 height=377]