Città metropolitana: opportunità o morte dei comuni? Dibattito ad Aci Castello

Città metropolitana: opportunità o morte dei comuni? Dibattito ad Aci Castello

ACI CASTELLO – “La cittadinanza è invitata a partecipare, venerdì 12 Settembre 2014 alle ore 17.30 presso l’aula consiliare “Michele Toscano” del comune di Aci Castello, all’incontro pubblico sulle prospettive ed opportunità del nuovo ente di secondo livello “Città Metropolitana” di Catania. All’incontro sarà presente il sindaco di Catania sen. Enzo Bianco.

Il messaggio via social network l’ha lanciato direttamente il primo cittadino Filippo Drago pochi minuti dopo quello ufficiale rivolto al mondo politico, economico ed associazionistico castellese in cui campeggia la dicitura “Comune di Aci Castello – Libero Consorzio di Catania” accanto allo stemma comunale.

Una discussione, quella sull’Area metropolitana, ormai piuttosto accesa nel Castellese. Oltre ad una spaccatura interna alla maggioranza ed all’opposizione, la tematica è diventata argomento principe dentro e fuori il municipio ed anche nelle piazze e nei bar.
Anche perché in un primo momento l’amministrazione castellese aveva sposato il progetto del “Consorzio delle Aci” per poi guardare verso Catania e all’Area metropolitana.

“Nel corso dell’incontro saranno presentate le proposte e le idee che potranno cambiare il volto di Aci Castello”  – ha spiegato Drago evidenziando la maggiore attenzione per la stazione ferroviaria di Cannizzaro che potrebbe ritornare funzionante anche per i passeggeri.

“All’incontro – ha aggiunto Drago – saranno invitate le rappresentanze istituzionali, sociali e amministrative del territorio ritenendo giusto e doveroso coinvolgere tutti in un progetto di così grande portata. Con la soppressione delle province regionali, i nostri comuni saranno compresi all’interno del territorio previsto per la ‘Città metropolitana di Catania’. Si tratta di un passaggio importante e fondamentale, poiché nelle prossime settimane saremo chiamati a istituire questo nuovo ente di secondo livello”.

Sulla stessa linea Nando Cacciola dell’opposizione, il quale, con una nota, segnala in particolare “la profonda continuità urbanistico-territoriale, l’interdipendenza dal sistema della mobilità e di servizi e il riconoscimento da parte dell’Ue alle città metropolitane del ruolo di centri e volani dello sviluppo economico occupazionale e tutela ambientale e per ciò stesso destinatarie di importanti risorse finanziarie sia europee che nazionali. Viceversa, i liberi consorzi sono destinati ad ereditare ciò che era ‘patrimonio’ delle ex provincie e sono entità sconosciute all’Europa”.

Sull’argomento, attraverso una nota, il capogruppo consiliare del Pd, Maurizio Marino (opposizione), ha dichiarato che l‘area metropolitana “rappresenta un’opportunità, non solo per la capacità di attrarre investimenti e risorse, ma anche rispetto alla capacità di governance su un territorio più vasto… I vantaggi competitivi delle città metropolitane afferiscono in particolare alla possibilità di produrre e regolare beni e servizi locali, di costruire politiche urbane integrate e di pianificare il territorio in modo solidale aumentando gli investimenti pubblici e riducendo la loro duplicazione. Sarà più semplice coordinare le reti di trasporto, le infrastrutture per la mobilità tra cui parcheggi o parcheggi scambiatori nella aree limitrofe per decongestionare il centro cittadino. Dare vita a un grande waterfront, attrezzato anche di piste ciclabili, per rilanciare il turismo per competere al meglio con realtà di livello internazionali”.

Di diverso avviso Francesco Scuderi (maggioranza), Antonio Maugeri e Franco La Rosa (opposizione).
Proprio Scuderi e Maugeri hanno presentato una proposta di convocazione del consiglio contro la presenza del comune nell’area metropolitana perché si rischia che “argomenti quali le scelte ambientali e urbanistiche vengano prese lontano dal cittadino” ed hanno chiesto una proroga alla data del 28 settembre indicata dalla legge “affinché – dicono – ci sia il tempo di capire bene quali poteri, quali prerogative e quali obiettivi avrà la città metropolitana. Non vogliamo che tutto venga ridotto al waterfront o alla necessità di intercettare i fondi comunitari. Ciò che viene definita come opportunità potrebbe diventare la morte dei comuni come centri nevralgici della vita sociale del cittadino e della comunità stessa”.

“Intorno alla formazione dell’area metropolitana sembra che vi siano più ombre che luci – spiega Scuderi – In caso di Piano regolatore generale chi prenderà le decisioni? Il rischio è che, oltre all’identità, si perda anche la possibilità di scegliere. I comuni potrebbero essere svuotati di ogni prerogativa, a vantaggio di un’entità istituzionale di cui, però, al momento si sa molto poco”.

Per questo – prosegue Scuderi – chiediamo una proroga alla data del 28 settembre indicata dalla legge, affinché ci sia il tempo di capire bene quali poteri, quali prerogative e quali obiettivi avrà la Città metropolitana.”