Sicilia: tra turismo e innovazione digitale

Sicilia: tra turismo e innovazione digitale

Le nuove tecnologie possono essere utilizzate al fine di produrre una ulteriore crescita economica della regione Sicilia. Un dibattito che da qualche tempo si fa strada lungo il territorio nazionale, ma che diventa materia di studio e di dibattito quando si parla delle due maggiori isole italiane: Sicilia e Sardegna. Gli esempi sia in area mediterranea che atlantica si sprecano, da Malta a Cipro, senza dimenticare gli anni della Celtic Tiger, quando la Repubblica d’Irlanda ebbe una rapida crescita economica, legata appunto allo sviluppo tecnologico e a alle tante aziende che decisero di scommettere proprio sul territorio irlandese, facendone un modello a titolo prima europeo e dopo mondiale di boom economico di un’area fondamentalmente depressa.

La Sicilia attualmente ha avviato un intervento di promozione turistica, volto a sostenere la filiera di questo settore già virtuoso, al fine di potenziare i servizi di tipo turistico per incentivare la domanda e l’offerta. Questo allo scopo di fornire nuovi servizi di strutture di tipo alberghiero, legato alle agenzie di viaggio, guide e diving. Tuttavia le attività di promozione di un territorio oggi non possono essere soggette univocamente al turismo, visto che c’è la necessità di puntare su altri aspetti virtuosi di un territorio.

Proprio per questo motivo la Regione Sicilia ha deciso di puntare sul programma Europa digitale grazie alla Commissione europea, visto che il Mise ha messo a disposizione un budget di 97 milioni di euro. Un motivo in più per lavorare su questo tipo di progetti che vedranno coinvolti in prima battuta gli assessorati regionali alle Attività produttive e alla formazione professionale, al fine di trasformare in termini digitali le economie europee attraverso la costituzione di una rete di Poli di innovazione digitale. Saranno quindi la pubblica amministrazione e le Pmi a svolgere questo tipo di ruolo.

In ballo ci sono servizi di innovazione che vanno dai big data alla sicurezza informatica, passando per l’intelligenza artificiale, sistemi di calcolo e tecnologie digitali. La possibilità è quella di accedere a un fondo per la crescita sostenibile. La candidatura della Regione Sicilia non deve però sorprendere visto che il modello di ricerca coinvolge diversi tipi di organismi come aziende, università e tutti quegli attori territoriali che si basano appunto sull’innovazione digitale di stampo territoriale. Naturalmente questo tipo di percorso non è semplice da effettuare e prevede un lavoro di squadra svolto in sinergia da tutte le eccellenze già presenti e sviluppate sul territorio.

Un tipo di economia che guarda come modello ai già citati casi di Malta, Cipro e la Repubblica d’Irlanda, ma con un riferimento ben preciso come quello della Silicon Valley californiana. Del resto il modello di economia locale basato sull’innovazione tecnologica oggi appare sempre più come una realtà da ricercare, visto come il settore del terziario avanzato sia cambiato durante gli ultimi 15 anni. Pensiamo ad esempio al ruolo svolto dal gambling digitale, il casino.com ha gli ultimi temi di tendenza delle slot online che necessitano di un lavoro di software, tecnologia e sviluppo di strumenti innovativi e finalizzati all’intrattenimento e alla videoludica. Il gioco online in Italia durante gli ultimi anni ha assunto un ruolo sempre più coinvolgente, tanto che nel giro di poco tempo è diventato sempre più praticato e conosciuto. In generale lo sviluppo tecnologico dei poli di innovazione digitale è diventato un nodo centrale per la crescita dell’economia nazionale ed europea basata su moduli vincenti che hanno dettato le linee della new economy e di uno stile di vita che fino a poco tempo fa erano considerati esclusivi, mentre oggi sono diventati più marcatamente mainstream. Si pensi ad esempio all’utilizzo dei new media e dei social network oppure alle stesse piattaforme di streaming per l’home video e il nostro tempo libero.