Denunce per abusivismo edilizio sulla costa ragusana

Denunce per abusivismo edilizio sulla costa ragusana

RAGUSA – Salvata dallo scempio una delle aree più belle della costa iblea. In un’operazione congiunta i carabinieri di Ragusa e di Santa Croce Camerina hanno dato esecuzione al decreto di sequestro penale di alcuni manufatti sulla spiaggia libera di “Branco Grande”, in prossimità della riserva naturale integrale “Cava Randello”. Si tratta di un sito d’interesse comunitario (Sic) tutelato dal progetto “Natura 2000”.

Tre al momento gli indagati: un imprenditore comisano per violazione di una norma penale del testo unico dell’edilizia;  il dirigente di un ente locale e il rappresentante legale di una struttura alberghiera di Ragusa per abuso d’ufficio, in concorso.

Da un sopralluogo è stato trovato un cantiere per la costruzione di uno “chalet” in legno. Denunciato l’imprenditore incaricato per abuso edilizio il quale, dopo qualche giorno, su ordine del sindaco di Ragusa, ha rimosso la pedana, i muri, le travi e assi in legno.

Dai controlli sulla documentazione, che inizialmente era apparsa regolare, i militari hanno ritenuto che alcune autorizzazioni e convenzioni fossero illegittime. In pratica il funzionario pubblico che le aveva concesse non avrebbe dovuto farlo.

Nei dettagli era stata autorizzata la posa di una pedana sopra la sabbia della duna, e l’ingresso nel demanio forestale, sottoposto a tutela, di alcuni veicoli (tra cui un furgone-bar con relativo gruppo elettrogeno con motore a benzina).

Il procuratore di Ragusa, Carmelo Petralia, ha delegato i carabinieri a perquisire l’ufficio pubblico che aveva concesso le autorizzazioni al privato e poi ordinato il sequestro dell’area.