Catarella: “Commissario stanno facendo un ddt!”

Catarella: “Commissario stanno facendo un ddt!”

<<E bravo a Enzo! I facisti tu sti spaghetti?>> chiese Montalbano.

<<Sissignore commissario, e chi sennò? Le porto qualcos’altro?>>.

<<Un caffè sarebbe la morte sua>>.

<<E certo commissario, subito glielo porto, cavuru cavuru>>.

Ed in effetti il caffè arrivò subito. Ma non ci fu neanche il tempo di appoggiarci le labbra che squillò il telefono.

<<Pronto>>.

<<Non mi sembra vero che rispondi al primo squillo>>.

 <<E a me non sembra vero che mi chiami a quest’ora. E’ successo qualcosa?>>.

<<Ehm…no, avevo solo voglia di sentirti>>.

<<Livia non mi dire minchiate, che è sta voce? Non sei a lavoro?>>.

<<No, oggi non sono andata>>.

<<Devo chiamare la polizia per avviare le indagini o me lo dici da sola cosa sta succedendo?>>.

<<Ma no niente Salvo, questa storia del trasferimento mi tiene in agitazione, te ne stai tutto solo tra le tue indagini, la storia del trasferimento poi…>> si interruppe per un attimo, poi proseguì <<forse potrei prendere qualche altro giorno…>>.

<<Va bene, facciamo così: io ti dico cosa mi vuoi dire e tu mi fermi se sto sbagliando, che dici?>>.

<<Ma non c’è nient…>>.

<<Allora che dici? Facciamo così? Altrimenti il giorno di riposo me lo sto prendendo io>>.

<<Ok, facciamo così>>.

<<Benissimo. Allora, da quando è uscita sta voce che mi devono trasferire non faccio altro che strapparmi i capelli, che non ho! Me ne sto tutto il giorno in riva al mare a pensare a cosa ne sarà di me e tu vorresti starmi vicino. Sbaglio?>>

<<No, soprattutto sui capelli>> rispose ridendo.

<<Ci risentiamo dopo, devo tornare in commissariato>>.

La Tipo, che già di per sé precisa non era, col caldo di quel giorno pareva una punizione divina. Manco il tempo di calare il finestrino che si sentì tuppuliare.

<<Dottore, dottore>>.

<<Che c’è Enzo, però cosa breve che in commissariato me ne devo andare>>.

<<Dottore, ma poi io gli spaghetti a chi glieli faccio? Dicono che se ne va a Montelusa, vero è?>>.

<<Montelusa, Montelusa… Magari!>> ripetè con aria infastidita, <<Tu intanto gli spaghetti tienili lo stesso, tanto quelli si conservano>>.

Arrivato al commissariato, Catarella si cataminò a dirgli quella che probabilmente sarebbe stata la notizia più importante della giornata. Se solo si fosse capita una parola.

<<Commissario, commissario, Retelibera ha chiamato, e voleva a voi medesimo, c’è un ddt in questo istante!>>.

<<In questi momenti mi viene di chiederlo io il trasferimento>>.

<<Allora commissario, ce lo spiego piano sennò mi nturciunìo la lingua e non parlo espressamente>>.

Continuò lentamente scandendo le parole <<Retelibera ha chiamato. E voleva a voi medesimo. C’è un ddt in questo istante. Ora subito va!>>.

<<Ora sì che ti sei spiegato “espressamente”>> e gli chiantò una sonora cozzata.

<<Chiama Niccolò Zito e passamelo nella mia stanza>>.

<<Subitamente, commissario>>.

<<Niccolò, Salvo Montalbano. Ma che è sta storia del ddt?>>.

<<Bonu è pi muschitti Salvo! ma che c’entra il ddt?>>.

<<Vabbè lasciamo stare, mi hai cercato?>>.

<<L’hai letto il giornale stamattina?>>.

<<No perché?>>.

<<Ci sono notizie confortanti Salvo, pare che il presidente si stia muovendo. Il questore Degli Esposti con le spalle al muro è>>.

<<Insomma me lo dici di che stai parlando?>>.

<<Ti leggo la notizia: “Presidente convoca incontro per strutturare un ddl da presentare alle commissioni competenti e all’aula”. Lo sai che vuol dire, vero?>>.

<<E come no? Il ddt per stavolta non serve>> rispose ironicamente, consapevole che Vigàta non si sarebbe liberata così facilmente del suo commissario.

Arrivato a casa trovò la porta d’ingresso semichiusa, un’occhiata fugace bastò per notare la luce accesa all’interno. Impugnò la pistola d’ordinanza e.. <<Fammi vedere le mani e non fare minchiate!!>> urlò spalancando la porta.

<<E’ questo sarebbe il tuo modo di darmi il bentornato?>> rispose docilmente Livia.

<<Lavati le mani e vieni a sederti, sembra ci sia qualcosa da festeggiare…giusto commissario?>>.

Foto: pagina ufficiale Rai