Il governo Crocetta dice sì alla manovra salva forestali. Aiuti anche per operai PIP ed ESA

Il governo Crocetta dice sì alla manovra salva forestali. Aiuti anche per operai PIP ed ESA

PALERMO – Nella serata di ieri il governo Crocetta ha varato la manovra correttiva da 20 milioni di euro grazie alla quale la Regione troverà dei fondi da distribuire tra forestali, lavoratori ESA e dipendenti della vecchia PIP di Palermo.

Non tutti i membri della giunta partecipanti all’assemblea di ieri sembrano aver accolto positivamente il varo della manovra: Alessandro Baccei, assessore al bilancio, e Bruno Caruso, assessore al lavoro, hanno subito dimostrato infatti la loro contrarietà alla decisione presa dal governo Crocetta.

L’assemblea, protrattasi per quasi tre ore, ha così consentito alle suddette istituzioni di porre rimedio alle crescenti difficoltà economiche, e conseguentemente operative, che ormai da tempo erano costrette a fronteggiare. Il provvedimento prevede che 10 milioni di euro vengano destinati ai forestali, circa 6,5 agli ex dipendenti PIP e 1,5 ai lavoratori ESA. I fondi elargiti sono stati ricavati a seguito dell’analisi del bilancio regionale: gran parte di essi derivano infatti da alcune “pieghe”. In futuro il denaro potrebbe provenire dalla diversa destinazione di fondi accantonati per la costruzione di opere pubbliche, le quali verranno realizzate in tempi successivi e grazie al reperimento di nuova liquidità.

La decisione di varare questa manovra deriva dalla necessità di consentire agli stagionali di riprendere il loro lavoro e godere del meritato stipendio. Intanto, ammortizzati i costi di gestione e riassestate le casse di ESA, PIP e forestali, la Regione conta di entrare in possesso di nuovi fondi. La decisione sottoscritta ieri dal governo Crocetta lunedì prossimo sarà posta al vaglio dell’assemblea regionale siciliana.

La giunta è stata chiamata inoltre a deliberare sul Def 2016. Momentaneamente è stato accantonato invece il dibattito sulla riforma della legge sugli appalti impugnata dal Governo Renzi: il rinvio è in larga parte dipeso dall’assenza di Giovanni Pizzo, assessore alle infrastrutture.