Povertà: decreto popolare raccoglie 15 mila firme

Povertà: decreto popolare raccoglie 15 mila firme

PALERMO – Garantire i beni e i servizi di prima necessità ai cittadini è un dovere dello Stato. E in questi tempi di crisi, per molte famiglie, la necessità del supporto economico diventa indispensabile.

A tal fine, all’Assemblea Regionale Siciliana è stata presentata una proposta di legge popolare per l’integrazione economiche alle famiglie più povere. La petizione, che ha raccolto 15 mila firme, verrà esaminata a settembre. 

Promotore dell’iniziativa è il comitato “No Povertà”, composto da varie associazioni: Centro Pio La Torre, Anci Sicilia, Cgil, Cisl, Uil, Libera, Confindustria Sicilia, Caritas, Comunità di S. Egidio, Erripa, Comitato lotta per la casa “12 luglio” e terzo settore.

L’obiettivo è quello di fornire alle famiglie la liquidità utile a colmare la differenza tra l’insufficienza di reddito e la soglia di povertà assoluta. Il tutto attraverso la richiesta degli interessati ai patronati con apposita documentazione. 

Al momento si tratta solo di una proposta, ma la soddisfazione per il risultato raggiunto fino ad ora è molta. Come evidenzia il presidente del Centro Pia La Torre Vito Lo Monaco: “Dopo la social card questo potrebbe essere un altro grande risultato per le famiglie disagiate, che spesso si ritrovano da sole nella loro condizione di povertà”.

Entusiasta anche il sindaco di Palermo e presidente dell’Anci Leoluca Orlando: “È una proposta di legge di grande importanza e spero che la Regione la analizzi nel minor tempo possibile”.

Secondo il comitato, inoltre, la legge potrebbe avere il supporto economico dei fondi europei Fse, Fesr e Fears, Sie, Pac e Fondo di sviluppo e coesione. L’UE, infatti, considera l’intervento sulla povertà e l’inclusione come elemento essenziale nella politica di un paese.

Secondo alcune stime, per coprire le spese ci vorranno circa 100 milioni di euro il primo anno e 70 in quelli successivi.