Il Tar di Trento sospende l’uccisione degli orsi Jj4 e Mj5, ma fino al 27 giugno

Il Tar di Trento sospende l’uccisione degli orsi Jj4 e Mj5, ma fino al 27 giugno

TRENTINO – Il Tar di Trento ha sospeso l’uccisione degli orsi Jj4 e Mj5, ma fino al 27 giugno. “La vita degli orsi per ora è salva“, scrive la Lav, che ha presentato ricorso contro le ordinanze di abbattimento insieme ad altri associazioni animaliste come Enpa e Oipa.

Sono concrete le possibilità di trasferirli e Lav depositerà l’approfondimento richiesto del progetto per portarli in salvo in in rifugio sicuro. Il 14 dicembre prossimo ci sarà l’udienza di merito del Tar. Lav ritiene che fino a quella data i due orsi non possano essere uccisi. Ma nulla è stato ancora accertato.

Il caso del runner ucciso dall’orso

La possibile uccisione dei due orsi fa riferimento al caso del runner morto il 5 aprile scorso. L’episodio ha avuto luogo nei boschi sopra Caldes, in Trentino. Qui ha perso la vita Andrea Papi, a quanto pare ucciso dall’orso Jj4. A Mj5 è legata invece una aggressione accaduta il 22 giugno 2022 ai danni di padre e figlio sul monte Peller.

Il destino di Jj4

L’animale, esemplare di 17 anni, nato in Trentino da due orsi sloveni Joze e Jurka. Subito dopo la vicenda, il destino di Jj4 sembrava ormai segnato, con un abbattimento inevitabile. Del resto, il Piano d’Azione Interregionale per la conservazione dell’orso bruno nelle Alpi centro-orientali (PACOBACE) prevede questa possibilità, sacrificando singoli esemplari problematici per salvaguardare la protezione della specie.

Per gli animalisti del WWF è sbagliato sottovalutare un pericolo oggettivo che proviene da un individuo che attacca un uomo, ed è anche errato cercare di approfittare di una tragedia per proporre soluzioni illegittime, illegali e inefficaci. Proporre l’eliminazione di decine di orsi significa scegliere un percorso ideologico e miope che ci riporterebbe indietro di oltre mezzo secolo ad una logica a ritroso per cui il contenimento e la cancellazione della natura e degli animali che la abitano sarebbe l’unica occasione di sviluppo locale. Decenni di casi studio hanno dimostrato, invece, che il percorso verso un benessere duraturo per l’uomo è un ritorno a una convivenza equilibrata con la natura.

In ogni caso, la ricerca dell’equilibrio tra uomo e grandi carnivori deve essere fatta mettendo insieme e confrontando esperienze e buone pratiche diffuse in tutta Europa per migliorare e integrare le strategie di gestione. Bisogna anche fare attenzione a non limitarsi a spostare semplicemente il problema da un territorio all’altro, con il rischio di moltiplicare le criticità piuttosto che risolverle.

Foto di repertorio