Trovato morto uno squalo di oltre tre metri al porticciolo del Marina del Nettuno

Trovato morto uno squalo di oltre tre metri al porticciolo del Marina del Nettuno

MESSINA – Macabra scoperta al porticciolo del Marina del Nettuno, dove ieri sera è stato trovato morto uno squalo di oltre tre metri. Il grosso esemplare – uno squalo capopiatto” abbastanza diffuso nel Mediteraneo – è considerato innocuo. In base a quanto emerso, sarebbe stato trasportato dal mare in tempesta per l’intera giornata, a causa del forte vento di scirocco.

Dopo aver notato la presenza della carcassa, i presenti hanno avvisato la Capitaneria di porto, che si è rivolta a Messinaservizi affinché lo squalo fosse smaltito tra i rifiuti speciali. Per procedere con la rimozione, gli uomini del porticciolo hanno imbracato il grande pesce per poi agganciarlo al pontile e fare in modo che si possa trasferire per lo smaltimento.

Messina, un altro squalo morto ritrovato vicino la riva

Un altro episodio simile si è verificato poco tempo fa, precisamente nello scorso marzo, quando è stato trovato morto uno squalo di tipo “capopiatto”, a due metri dalla riva di Torre Faro a Messina. La scoperta è avvenuta grazie a una segnalazione arrivata tramite chiamata alla Sala Operativa della Capitaneria di porto di Messina. Sul luogo del ritrovamento è intervenuto il personale veterinario dell’Università di Messina per effettuare ulteriori accertamenti e comprendere le cause di morte dell’animale.

Lo squalo “capopiatto”

Lo squalo “capopiatto” si adatta a diverse condizioni ambientali, essendo capace di sopravvivere sia in acqua dolce che salata. Questo predatore opportunistico si nutre di una vasta gamma di prede, tra cui pesci, molluschi, tartarughe marine, mammiferi marini, e talvolta anche esseri umani. Può crescere fino a superare i 4 metri di lunghezza e pesare fino a 320 kg. Ha un corpo snello e muscoloso con una testa ampia e piatta, che gli conferisce il nome comune di “capopiatto”. La sua pelle è solitamente grigia o marrone, con bande bianche o gialle sui fianchi.

Questi squali sono noti per il loro comportamento aggressivo e la loro reputazione di attaccare gli esseri umani, ma nella realtà gli attacchi sono rari e la maggior parte degli incontri con gli esseri umani finisce senza conseguenze negative. Questa specie di squalo è stata oggetto di studi scientifici a causa della sua abilità di adattarsi a diversi ambienti. Tuttavia, gli squali “capopiatto” sono considerati vulnerabili a causa della pesca eccessiva e della perdita di habitat dovuta all’attività umana.

Foto di repertorio