Favignana, strage di animali con esche avvelenate

Favignana, strage di animali con esche avvelenate

TRAPANI –  Favignana è un paradiso per turisti, amanti della natura, delle escursioni e del mare incontaminato. Sempre più spesso chi viaggia, per fortuna, decide di portare con sè il proprio cane, membro della propria famiglia e amico fidato; ma Favignana potrebbe non essere il miglior posto dove portare i propri amici a quattro zampe. Infatti qualche balordo, senza alcun rispetto per la vita, mette bocconi avvelenati per le strade e nelle aiuole con il preciso intento di uccidere cani e gatti. Le segnalazioni si sono ripetute su Facebook da mesi ma, tuttavia, il fenomeno sembra ripresentarsi ogni estate.

La legislatura si è espressa in modo chiaro sulla condanna di tali riprovevoli azioni evidenziandone la crudeltà e la premeditazione. L’ordinanza del Ministero della Salute del 10 febbraio 2012, prorogata a febbraio di quest’anno, recante “Norme sul divieto di utilizzo e di detenzione di esche o di bocconi avvelenati”, pone obblighi ben precisi ai comuni per la tutela e la salvaguardia degli animali, anche randagi, e punisce severamente chi prepara, pone in strada, somministra volontariamente, bocconi avvelenati.

La Lega Nazionale per la Difesa del Cane ha scritto una lettera al sindaco Giuseppe Pagoto invitandolo ad attivare celermente, per quanto è in suo potere e dovere, tutte le misure necessarie a tutela della salute degli animali e delle persone, affinché non si verifichino più episodi tanto gravi.

Riportiamo la lettera che l’associazione ha presentato al sindaco, sperando di amplificarne la diffusione:

Illustrissimo Dott. Pagoto,

La Lega Nazionale per la Difesa del Cane, a seguito di numerose segnalazioni da parte di cittadini,  è venuta a conoscenza di gravi episodi di avvelenamento ai danni di animali avvenuti nel Comune da Lei amministrato.

 Esprimendo la nostra profonda indignazione per azioni così riprovevoli di crudeltà gratuita verso gli animali, fenomeno purtroppo non nuovo a Favignana, Le chiediamo se il Comune è intervenuto come prevede la normativa in vigore, con particolare riferimento all’Ordinanza del Ministero della Salute del 10 febbraio 2012, prorogata a febbraio di quest’anno, recante “Norme sul divieto di utilizzo e di detenzione di esche o di bocconi avvelenati”.

 Tale ordinanza vieta a chiunque di utilizzare in modo improprio, preparare, miscelare e abbandonare  esche  e  bocconi  avvelenati  o  contenenti  sostanze tossiche o nocive, compresi vetri, plastiche e  metalli  o  materiale esplodente, ai fini della tutela della salute pubblica, della salvaguardia e dell’incolumità delle persone, degli animali e dell’ambiente (art. 1). Lo spargimento di siffatte sostanze, infatti, rappresenta un rischio non solo per gli animali ma anche per le persone, in particolare i bambini.

Inoltre, l’art. 4 della suddetta ordinanza, prevede che il Sindaco del Comune in cui si sono verificati gli avvelenamenti dia immediate disposizioni per l’apertura di un’indagine da effettuare in collaborazione con le altre Autorità competenti (comma 1) e provveda entro 48 ore a individuare le modalità di bonifica del luogo interessato, nonché a segnalarlo con apposita cartellonistica e a intensificare i controlli da parte delle Autorità preposte (comma 2).

Dunque, lo spargimento di esche e bocconi avvelenati costituisce reato e, in quanto tale, gli autori di suddetti crimini vanno identificati attraverso apposite indagini e assicurati alla giustizia.

Confidando in una Sua celere e chiara risposta, nonché nel Suo rispetto della normativa vigente a tutela della salute degli animali e delle persone, La invitiamo ad attivare celermente, per quanto è in suo potere e dovere,  tutte le misure necessarie affinché non si verifichino più questi gravissimi episodi.

Il Presidente Nazionale Piera Rosati                                                                              

29 luglio 2015

Per maggiori informazioni visitate il sito www.legadelcane.org