Nuovo sostegno alle famiglie, come cambia il Reddito di Cittadinanza

Nuovo sostegno alle famiglie, come cambia il Reddito di Cittadinanza

ITALIA – Prenderà il via il primo gennaio del 2024 la riforma del Governo Meloni sul Reddito di Cittadinanza. Si tratta del Gil, Garanzia per l’inclusione. Cambia il nome ma cambiano anche le regole e i requisiti di accesso alle misure di sostegno per le famiglie con difficoltà economiche legate alla crisi occupazionale. Come annunciato in campagna elettorale, il sussidio pensato e voluto dal Movimento 5 Stelle va in archivio, ma non viene eliminato del tutto, come detto in un primo momento, ma rimodulato e rivisto seguendo un nuovo principio.

I numeri della Riforma

  • 5,3 miliardi di euro per le casse dello Stato
  • 709mila famiglie interessate dal provvedimento
  • 500 euro mensili per un totale di 6mila euro in dodici mesi
  • 280 euro mensili legati al contributo affitto per un totale di 3360 euro annuali.

Chi sono i beneficiari

Potranno accedere al sussidio i nuclei famigliari con almeno un minore, un over 60, un soggetto affetto da disabilità o un invalido civile. A uno di questi requisiti deve coincidere la condizione economica valutata secondo queste indicazioni:

  • Isee che non superi i 7200 euro,
  • Patrimonio immobiliare (che non equivale alla prima casa) non superiore ai 30mila euro.
  • Reddito famigliare non al di sopra dei 6mila euro annui
  • Patrimonio mobiliare non vada oltre 10mila euro.

Costituisce esclusione dal Gil possedere navi, imbarcazioni da diporto, moto sopra i 250 cc e auto superiori a 1600 cc. Inoltre occorre essere residenti in Italia da almeno 5 anni e del nuovo strumento di sostegno non si potrà usufruire per più di 18 mesi. A questo tempo seguirà una pausa di 30 giorni e può essere rinnovato.

Come il presidente del Governo Giorgia Meloni ha ripetuto più volte, nell’ottica che il sussidio sia finalizzato a sostenere le famiglie in reale difficoltà economica a causa della perdita del lavoro di uno dei componenti o per la difficoltà stessa di trovare occupazione, e non a creare sostegno di Stato anche per chi non ha voglia di lavorare, il Gil disciplina anche le modalità di sussidio in caso di occupazione. Nello specifico, saranno avviati percorsi di inserimento attraverso i centri per l’impiego. Trovare occupazione come lavoratore dipendente non fa decadere il diritto al sostegno che continuerà ad essere erogato se lo stipendio non supera una determinata somma. Rifiutare il lavoro senza un giustificato motivo comporta la decadenza del beneficio. Il Gil prevede anche i requisiti  dell’offerta di lavoro: durata superiore a 30 giorni, stipendio superiore al minimo salariale e, per i contratti a tempo parziale, di almeno il 60% del tempo pieno. Il Governo promette controlli serrati per escludere la possibilità che, come avvenuto per il reddito di cittadinanza, si possano creare casi di disparità causati dalle truffe registrate in tutta Italia e messe in atto dai cosiddetti furbetti del reddito.

Benefici per i datori di lavoro

I benefici per le aziende previsti nel Pal e Gal, rispettivamente: Prestazione di accompagnamento al lavoro e Garanzia per l’attivazione lavorativa.

Si tratta di sgravi fiscali del 50% per un anno in caso di assunzioni a termine e agevolazione contributiva pari al 100%, per la durata di 24 mesi, in caso di assunzione a tempo indeterminato.