Va in trasferta fino a Siena per rapinare una tabaccheria: arrestato un siciliano

Va in trasferta fino a Siena per rapinare una tabaccheria: arrestato un siciliano

PALERMO – Tre individui hanno rapinato con successo una tabaccheria in provincia di Siena, rubando merce per oltre 10.000 euro. Tuttavia, dopo due mesi, la polizia è stata in grado di individuare e perseguire uno dei colpevoli, un uomo di 42 anni di Palermo, che è stato trovato nella zona di Arezzo.

La rapina è avvenuta il 9 febbraio, quando il proprietario del negozio è arrivato la mattina presto per aprire il suo negozio a Monteriggioni. Ha scoperto che il cancello di sicurezza era stato forzatamente aperto e vari oggetti erano stati rubati, tra cui prodotti del tabacco del valore di 7.500 euro, che erano stati consegnati dal suo fornitore il giorno precedente, gratta e vinci del valore di 1.800 euro, sigarette elettroniche del valore di 700 euro e circa 100 euro in spiccioli dal registratore di cassa. Il proprietario del negozio ha denunciato il furto alla polizia e la Squadra Mobile del Dipartimento di polizia di Siena ha immediatamente avviato un’indagine.

Gli investigatori hanno esaminato meticolosamente i filmati delle telecamere a circuito chiuso delle aree circostanti e condotto altre attività, che hanno portato all’identificazione dell’auto utilizzata dai tre rapinatori. Tutte le prove raccolte hanno portato la polizia nella zona del Valdarno in provincia di Arezzo, dove hanno condotto una perquisizione dell’abitazione dell’uomo palermitano.

Gli oggetti trovati nella sua casa hanno confermato i sospetti degli investigatori. Sono stati scoperti vari pacchetti di sigarette di diverse marche, cartucce di sigarette elettroniche, oltre duecento gratta e vinci, vari rotoli di monete del valore totale di 100 euro, oltre a un grande cacciavite e un piede di porco, che gli investigatori ritenevano fossero usati per forzare l’ingresso del negozio.

Durante la perquisizione sono stati trovati anche una pistola Beretta modello 70, illegalmente posseduta, e una replica di una Beretta modello 98 senza il berretto rosso sul davanti. Gli investigatori stanno attualmente esaminando l’origine delle armi. L’uomo di Palermo è stato successivamente accusato di furto, ricettazione e possesso illegale di arma da fuoco. Le indagini sono in corso per identificare gli altri due complici.