Anche in ospedale i medici devono prescrivere farmaci e analisi

Anche in ospedale i medici devono prescrivere farmaci e analisi

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A seguito di molteplici segnalazioni e severe lamentele presso l’Ordine dei Medici e degli odontoiatri di Palermo sul mancato uso del ricettario SSN da parte dei medici ospedalieri e convenzionati interni, il sottoscritto ritiene di dovere effettuare chiarimenti.

Premettendo che l’utilizzo del ricettario è un obbligo disciplinato da numerose norme in materia, non può che evidenziarsi che il comportamento omissivo, ha delle ricadute negative che allontanano quei criteri di efficienza, efficacia ed equità che il SSN ha la pretesa di voler soddisfare. In poche parole il mancato uso del ricettario determina un grave disagio al paziente costretto a subire, seppur brevi “viaggi della speranza”, tra ospedale e territorio con inutili ripetizioni di turni per prescrizioni.

Si verifica inoltre, un inutile affollamento degli studi dei medici di famiglia, nei quali si innalzano gli accessi impropri. La non prescrizione diretta sul ricettario SSN da parte del professionista, o il non uso della modalità della prescrizione dematerializzata, elude con evidenza i sistemi di controllo. Si determina spesso una erosione del rapporto fiduciario tra l’assistito e il medico di famiglia con innegabile malessere del paziente e della categoria medica.

In ordine a quanto rappresentato, si avverte la necessità di sensibilizzare tutte le parti coinvolte, Assessorato Regionale Salute, Direzioni Generali delle Aziende Sanitarie e Ordini territoriali chiamati a tutelare il cittadino affinché vengano adottate le misure necessarie per la risoluzione della problematica rappresentata.

Pertanto anche in ospedale e in ambulatorio i medici dovranno prescrivere farmaci ed esami senza rinviare il paziente al medico di famiglia per evitare attese e disagi ai pazienti. Il decreto sanità appena approvato stabilisce anche sanzioni per i medici che non si adeguano: pena la decurtazione degli stipendi.