Insulti e minacce a Mattarella, 5 condannati: ecco le pene e i nomi

Insulti e minacce a Mattarella, 5 condannati: ecco le pene e i nomi

PALERMO – Cinqueodiatori seriali” sono stati condannati a pene detentive di 10 mesi e 20 giorni fino a un anno, un mese e 10 giorni dal gup di Palermo Walter Tortorici. Questa sentenza è stata emessa come risultato di uno dei procedimenti derivati da un’indagine condotta dalla Procura di Palermo su una serie di post ingiuriosi pubblicati sulla pagina dell’associazione “Fiori d’arancio”. Quest’ultima aveva manifestato la sua solidarietà al presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che era stato vittima di violenti attacchi per avere incaricato Carlo Cottarelli di formare il governo. Decine di commenti volgari e offensivi furono postati sulla pagina, dando inizio all’indagine.

Gli inquirenti sono riusciti a risalire ai titolari degli account da cui partirono gli insulti. Si trattava di 14 persone di diverse provenienze, tra cui Palermo, Messina, Torino, Misterbianco, Florida e Chiaramonte Gulfi. L’attenzione è stata focalizzata su cinque di questi individui, definiti “odiatori seriali“, che sono stati identificati come i principali autori di questi post ingiuriosi. Questi individui sono stati accusati di avere insultato il presidente della Repubblica sui social media.

A 10 mesi e 20 giorni sono stati condannati Isabella AbbateEmanuele AnelloGiovanni Cataldo e Salvatore Marciante. A un anno, un mese e 10 giorni Rosa Crivello.

Il giudice Tortorici ha emesso la sua sentenza, condannando questi cinque individui a pene detentive. Questa condanna è stata vista come una vittoria nella lotta contro l’odio e l’intolleranza sui social media. Gli avvocati della difesa hanno cercato di mitigare la condanna dei loro clienti, citando la libertà di espressione. Tuttavia, il giudice ha sostenuto che la libertà di espressione non giustifica l’odio e l’intolleranza. La sentenza ha sottolineato l’importanza di rispettare i diritti e la dignità delle persone, anche sui social media.

La sentenza ha anche sottolineato la responsabilità dei titolari di account sui social media di controllare ciò che viene pubblicato sui loro account. I cinque individui condannati erano responsabili dei loro commenti e post sui social media, e il giudice ha sottolineato che avrebbero dovuto sapere che i loro commenti erano offensivi e ingiuriosi.

Il presidente Sergio Mattarella ha espresso la sua gratitudine per la sentenza e ha sottolineato l’importanza di rispettare la dignità e i diritti delle persone, anche sui social media. La sentenza ha anche rafforzato la posizione del governo italiano nella lotta contro l’odio e l’intolleranza sui social media.