Catania, M5S denuncia la scarsa trasparenza nelle commissioni consiliari

Catania, M5S denuncia la scarsa trasparenza nelle commissioni consiliari

CATANIA – Continua l’operazione verità del Movimento Cinque Stelle all’interno dei Comuni isolani per capire i costi della politica e della democrazia diretta. Illustri le “vittime”: da Agrigento a Siracusa, passando per Acireale, diversi sono i casi di “gettonopoli” scovati dai grillini.

A Catania sono emersi i primi dati: le 12 commissioni consiliari hanno avuto un costo di 1 milione di euro.

Ciò che segnalano i pentastellati non è tanto la cifra ma la mancata trasparenza con i verbali non pubblici. Certamente con la nuova legge regionale in materia di trasparenza per i Comuni ci sarà un’inversione di rotta necessaria.

“L’impressione che si ha commenta la deputata Gianina Ciancioè che questi organi siano un vero e proprio porto di mare. Presenze di 5 minuti, commissioni molto brevi o che si concludono con un nulla di fatto, ordini del giorno che si ripetono svariate volte e, soprattutto, il mancato riscontro al pubblico di ciò che la commissione produce. È chiaro che il problema non è legato solo a Catania ma è generalizzato ed evidenzia prassi diffuse in tutta la Sicilia, non proprio volte all’efficienza della macchina amministrativa”.

Interviene anche il deputato all’Ars Francesco Cappello: “Dopo i recenti rilievi avanzati dalla Corte dei conti sul bilancio del Comune di Catania non risulta di certo edificante per gli amministratori locali aver pesato sul bilancio comunale per l’importo di più di un milione di euro, anche in considerazione della ‘spending revew’ cui tutti gli enti pubblici sono sottoposti”. “Auspichiamo di non dover attendere la prossima consiliatura – conclude Cappello – per vedere applicate le norme della legge regionale che modificano l’importo dei gettoni dei consiglieri comunali e dei rimborsi dell’ente ai datori di lavoro dei predetti, che determineranno un ridimensionamento piuttosto consistente delle spese destinate in bilancio a tale proposito, provvedimenti che il consiglio potrebbe adottare fin da subito, data la propria potestà regolamentare”.