Rapina da 25mila euro in banca, sequestrati dipendenti e clienti

Rapina da 25mila euro in banca, sequestrati dipendenti e clienti

PALERMO – Messo a segno un colpo alla banca Monte dei Paschi di Siena a Palermo: protagonisti della rapina quattro uomini che oggi, a volto coperto, avrebbero fatto irruzione nella filiale di via Leonardo da Vinci. Ad alimentare il terrore tra i presenti è stata la decisione dei malviventi di sequestrare clienti e dipendenti, per circa venti minuti. In questo modo avrebbero agito indisturbati per poi fuggire a bordo di un’auto con un bottino di oltre 25mila euro. Per evitare che venissero allertate le forze dell’ordine, i rapinatori non avrebbero esitato a farsi consegnare i cellulari dai presenti che, minacciati, si sono sentiti costretti a obbedire. 

Successivamente si sarebbero diretti verso lo sportello bancomat dotato di un sistema di sicurezza temporizzato, dove avrebbero atteso circa venti minuti affinché il dispositivo si sbloccasse. Una volta riusciti ad aprire lo sportello, avrebbero prelevato il contenuto del vano contenitore e sarebbero fuggiti a bordo di un veicolo rubato che poi sarebbe stato abbandonato dopo aver percorso un breve tratto di strada. Si presume che i malviventi abbiano cambiato mezzo di trasporto per eludere eventuali ricerche.

Sul luogo della rapina sono intervenuti i carabinieri che hanno ascoltato i testimoni e acquisito le immagini delle telecamere di videosorveglianza. Sono state rilevate eventuali impronte digitali che potrebbero aiutare gli inquirenti a risalire agli autori del colpo.

Rapina alla banca Intesa Sanpaolo, due ricercati

Taglierino in mano e irruzione alla banca Intesa Sanpaolo di Villabate, nel Palermitano. È accaduto nello scorso gennaio, quando due banditi avrebbero portato via un bottino che si aggira intorno ai 15mila euro. Sulla vicenda indagano i carabinieri della Compagnia di Misilmeri.A lanciare l’allarme sarebbe stato un passante che avrebbe visto i malviventi fuggire subito dopo la rapina. Avviate, con il supporto della Poliziaricerche nella zona per individuare i due rapinatori.

Rapinano in un centro d’accoglienza: 2 ragazzi fermati dalla polizia

Un cittadino egiziano senzatetto di 19 anni è stato arrestato lo scorso 16 marzo dalla polizia per una rapina avvenuta all’interno di un rifugio locale per stranieri a Messina. Si ritiene che il sospetto abbia agito con la collaborazione di un complice di 17 anni, anche lui di nazionalità egiziana.

Gli agenti di polizia, rispondendo a una chiamata al rifugio straniero, sono stati in grado di identificare i due sospetti e ricostruire l’episodio criminale. Si è scoperto che i sospetti erano entrati furtivamente nel rifugio e avevano aggredito la vittima mentre dormiva. Lo hanno minacciato con un coltello e gli hanno rubato la giacca e 50 euro. I sospetti non hanno esitato a tirare e colpire ripetutamente la vittima per raggiungere il loro obiettivo.

La polizia ha avviato immediatamente le ricerche dei due egiziani ed è riuscita a rintracciarli in un appartamento di via Marche dove avevano trovato un alloggio temporaneo, credendo che fossero sfuggiti alla cattura. Il sospetto 19enne è stato trovato nei pressi dell’appartamento ed è stato immediatamente posto in arresto a causa delle gravi prove della sua colpevolezza e del rischio di fuga. È stato trasferito nel carcere di Messina Gazzi per ordine dell’autorità giudiziaria.

La cattura del sospetto 17enne è stata più complessa. Quando ha sentito qualcuno bussare alla porta dell’appartamento, ha cercato di fuggire scalando la grondaia del quarto piano, riuscendo a fuggire temporaneamente. La polizia lo ha poi localizzato dopo una lunga ricerca a una fermata dei mezzi pubblici in via La Farina, dove stava per salire su un autobus in partenza. Il minore ha tentato di scappare di nuovo e nascondersi in un vicino deposito di autobus in via Mare Grosso, ma alla fine è stato catturato e arrestato.

Il minore è stato denunciato all’autorità giudiziaria per l’accusa di rapina in collusione ed è stato collocato nel Centro di Detenzione Minorile di Catania, a seguito di un’ordinanza di inasprimento della pena emessa dal Tribunale per i Minorenni di Messina relativa a un altro procedimento.

Si fa notare che i processi sono attualmente in fase di indagini preliminari e che, per rispettare il principio di presunzione di innocenza, saranno effettuati ulteriori accertamenti fino all’eventuale sentenza definitiva di condanna.