Il caso del Bonus Trasporti 2023: tutti lo vogliono ma manca il decreto attuativo

Il caso del Bonus Trasporti 2023: tutti lo vogliono ma manca il decreto attuativo

ITALIA – Dei tantissimi bonus che “girano” tra gli italiani, sempre più attenti ad eventuali agevolazioni messe a disposizioni dallo Stato, spicca quello relativo ai trasporti che sembra sempre più nel mezzo di un polverone di difficile risoluzione immediata. Il beneficio che è stato accennato, previsto dal decreto legge del 14 gennaio 2023, non è ancora operativo a causa della mancata pubblicazione del decreto attuativo. Nonostante il rinnovo dell’agevolazione sia stato previsto con alcune modifiche al ribasso, i cittadini non possono ancora richiederlo a causa di lunghi procedimenti tecnici e burocratici che ne impediscono l’erogazione.

Per poter ottenere il bonus, infatti, è necessario che sia pubblicato il decreto attuativo che stabilisca le modalità per richiederlo. Questo decreto, secondo la legge, dovrebbe essere pubblicato entro 30 giorni dall’approvazione del decreto legge o della legge in questione, ma la scadenza del 14 febbraio è già passata senza che il decreto attuativo sia stato pubblicato.

Il ministero del Lavoro, che dovrebbe pubblicare il decreto attuativo, ha spiegato che si è scelto di attendere la conversione del decreto originario in legge, avvenuta l’8 marzo, per evitare possibili disallineamenti tra la norma primaria e quella attuativa. In questo modo, si evita che eventuali modifiche apportate alla norma in fase di conversione possano generare problemi nell’elaborazione delle richieste di bonus tramite la piattaforma informatica prevista.

I REQUISITI PER POTER OTTENERE IL BONUS TRASPORTI

Nel provvedimento del governo Meloni, approvato a gennaio, è stato rinnovato il bonus trasporti precedentemente introdotto nel 2022 con il primo decreto Aiuti del governo Draghi. Il contributo di 60 euro può essere richiesto da coloro che hanno un reddito personale inferiore a 20mila euro, con un tetto più basso rispetto ai 35mila euro previsti dal governo precedente. Ciò significa che anche i genitori con figli a carico possono richiedere il bonus per i loro figli. Di conseguenza, molti studenti rientrano nella platea dei beneficiari.

Il primo decreto aiuti del governo Draghi aveva stanziato 180 milioni di euro per coprire questa politica, che erano stati aumentati a 190 milioni di euro con i successivi due decreti aiuti. Tuttavia, con il decreto Aiuti quarter, il fondo per l’agevolazione è stato ridotto di 50 milioni di euro.

I PROCEDIMENTI SUCCESSIVI PER RENDERE IL BENEFICIO ATTIVO 

Dopo la conversione in legge avvenuta l’8 marzo, il ministero del Lavoro ha spiegato che il decreto attuativo del bonus trasporti sarà sottoposto al controllo della Corte dei Conti per il visto di regolarità contabile. Successivamente, i servizi informatici del Ministero saranno pronti a rilasciare l’applicativo per la richiesta del contributo.

Al momento, però, il sistema online per la richiesta del bonus non è ancora attivo. Si prevede che, come per il bonus precedente, sarà necessario inserire il proprio reddito e codice fiscale per ottenere un codice identificativo da utilizzare per l’acquisto degli abbonamenti. In ogni caso, una volta che il decreto attuativo sarà pubblicato, sarà possibile per i cittadini richiedere l’agevolazione sulla piattaforma online dedicata.

Dunque, il bonus questione, risulta essere una dei tanti aiuti da parte dello Stato rimaste nell’intermezzo tra l’incompiuto e il “blocco” per cause che vanno ben oltre la realizzazione del decreto attuativo.

Fonte foto Curbed LA