Rapina in una tabaccheria del Catanese, malvivente riesce a scappare ma viene beccato

Rapina in una tabaccheria del Catanese, malvivente riesce a scappare ma viene beccato

RAMACCA – I carabinieri della stazione di Ramacca hanno arrestato un uomo di 35 anni, già noto alle forze dell’ordine, per il reato di rapina aggravata. La rapina è avvenuta in una tabaccheria nel centro della città e il proprietario ha immediatamente chiamato i carabinieri per segnalare l’accaduto. I militari sono intervenuti rapidamente, raccogliendo le informazioni necessarie per identificare l’autore del reato, che si è rivelato essere un uomo del posto, noto alle autorità per precedenti penali.

La visione delle immagini registrate dalle telecamere di sorveglianza dell’esercizio commerciale ha confermato la versione della dipendente, la quale ha raccontato che il rapinatore, a volto scoperto e armato di coltello, ha minacciato la donna e le ha chiesto di dargli 100 euro e una confezione di sigarette di una determinata marca, richiesta immediatamente esaudita.

Dopo la rapina, il rapinatore si è dato alla fuga, ma è stato individuato dai carabinieri grazie ai loro contatti e alle ricerche svolte nella sua abitazione. In seguito ad alcuni contatti telefonici tra l’uomo e il comandante della Stazione, i militari lo hanno individuato e fermato mentre si trovava alla guida della sua Renault Clio vicino il carcere di Caltagirone.

L’uomo è stato arrestato e portato davanti all’Autorità giudiziaria, che ha convalidato l’arresto e ha disposto la sua custodia in carcere.

ANZIANO VITTIMA DI UNA RAPINA: PREGIUDICATA IN CARCERE

La Procura Distrettuale della Repubblica di Catania ha emesso un ordine di carcerazione esecutivo per Grazia Rosa Pappalardo, una pregiudicata catanese di 34 anni, per il reato di rapina aggravata in concorso. La Corte Suprema di Cassazione aveva precedentemente pronunciato la sua colpevolezza per una rapina perpetrata nel 2011 ai danni di un 87enne nella sua abitazione ad Acireale. Pappalardo dovrà scontare la pena di quattro anni di reclusione nel carcere di Catania Piazza Lanza.

L’episodio in questione è stato compiuto dalla Pappalardo e da un complice tutt’ora non identificato. Nel 2011, la Pappalardo si era recata nell’abitazione dell’anziano insieme a una donna e a un uomo, utilizzando quest’ultimo, un conoscente dell’anziano, per introdursi in casa con il pretesto di cercare lavoro come domestiche.

Dopo qualche giorno, le due donne si erano ripresentate nella casa dell’anziano, fingendosi madre e figlia e chiedendo nuovamente lavoro come domestiche e denaro. Alla risposta negativa dell’anziano, la Pappalardo gli aveva lasciato un numero di cellulare.

Nel pomeriggio del 24 aprile 2011, la Pappalardo si era presentata di nuovo davanti alla porta di casa dell’anziano con un altro uomo e, questa volta, dopo essere entrati con la forza, la Pappalardo si era avventata sul malcapitato tenendolo fermo sotto la minaccia di un coltello, mentre il complice lo colpiva con pugni e calci. Durante l’attacco, la Pappalardo aveva richiesto formalmente denaro all’anziano, sostenendo che aveva dei soldi e che non glieli aveva dati quando l’aveva incontrata quindici giorni prima.

Dopo l’episodio, i carabinieri avevano condotto un’indagine per identificare i responsabili della rapina. Era emerso che l’intestatario dell’utenza telefonica risultava essere una componente del nucleo familiare della Pappalardo. Inoltre, la vittima aveva riconosciuto la Pappalardo come la donna che l’aveva minacciato con il coltello in casa.

La condanna della Pappalardo è stata giustamente emessa sulla base delle prove raccolte dalle forze dell’ordine e presentate in tribunale.

Le immagini video