“La classe di Bruna”, quando la scuola si tinge di giallo

“La classe di Bruna”, quando la scuola si tinge di giallo

CATANIA – Il romanzo “La classe di Bruna” (Scatole Parlanti Edizioni dicembre 2022, I ristampa
gennaio 2023) opera prima della prof. Daniela Longo, è un libro che invita alla lettura. Dietro l’apparente leggerezza e la piacevole ironia, traspare il complesso mondo dell’umano esistere. Al lettore il romanzo può offrire infatti vari e diversi piani di lettura. Uno è quello descrittivo: il variegato mondo della scuola con le tipologie degli insegnanti, gli alunni, i genitori e tutti coloro che ruotano attorno a questa realtà, piena di tante ricchezze ma anche di tante miserie umane, inesorabile spaccato della società in cui viviamo quotidianamente. Un altro è quello psicologico-introspettivo: Bruna, ironica e libera, da un lato è una docente che “sentiva, percepiva le più intime sottigliezze degli sguardi, dei silenzi e delle parole… una persona speciale che nascondeva un’anima profonda capace di scorgere l’essenzialità dell’umano” (cit.), ma dall’altro lato però è una donna fragile con una vita sentimentale fortemente travagliata, amori sbagliati che la lacerano interiormente e che la porteranno a far primeggiare nella sua vita l’impulso distruttivo, il thanatos su quello costruttivo, l’eros.

Bruna scompare, di lei resta un manoscritto, un diario pieno di considerazioni, riflessioni sull’universo scuola. È proprio da queste pagine che Bea Bannò, il commissario di polizia inizia le indagini, non solo quelle canoniche sulla scomparsa della prof, che costituiscono la narrazione del giallo, ma lo scavo di una realtà introspettiva sepolta, da cui parte per ritrovare anche se stessa e riscoprire, tra le altre cose, un eros che cautamente riprende vita. L’insegnante e il commissario appaiono nella storia quasi l’una l’alter ego dell’altra, coprotagoniste di un destino inconsapevolmente condiviso.

Infine c’è il piano relazionale. L’importanza di creare legami rimane l’aspetto più vero e singolare di un mestiere, quello del docente, oggi più che mai, svilito e burocratizzato. Insegnare, allora come scrive l’autrice “è toccare una vita, io aggiungerei essere toccati da una vita”. Parole che richiamano alla mente il pensiero del professore Galimberti che definisce fascinazione la capacità empatica e comunicativa che l’insegnante di ieri, come quello di oggi, deve avere per aprire il cuore e la mente dei suoi alunni.

Un romanzo più che consigliato, e non solo a coloro che amano la suspense del giallo ma a tutti quei lettori che vogliono osservare il mondo della scuola con gli occhi di una prof scomparsa… Buona lettura.

“La classe di Bruna” Scatole Parlanti Edizioni dicembre 2022, I ristampa gennaio 2023. Disponibile in libreria e online.

Prossimi eventi:

  • venerdì 24 marzo ore 18,30 Piazza Scammacca, 9 Catania;
  • sabato 13 maggio ore 17,30 Mondadori Bookstore Piazza Roma, 18 Catania.

Articolo redatto in collaborazione con Piera Cariola, Docente di Storia e Filosofia