Preparava le dosi di crack in casa per poi spacciarle: arrestata una giovane donna

Preparava le dosi di crack in casa per poi spacciarle: arrestata una giovane donna

MESSINA – Durante la giornata di ieri, 7 marzo 2023, la compagnia di Messina Sud dei carabinieri ha arrestato una giovane donna di 26 anni del luogo per il reato di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. Gli agenti sono stati attirati dalle attività sospette di alcune persone che si avvicinavano all’abitazione della giovane, una casalinga disoccupata che risiedeva nel rione messinese case gialle e che era già nota alle autorità.

Di conseguenza, i carabinieri hanno effettuato servizi di osservazione e pedinamento e, in seguito alle prove raccolte, hanno proceduto a una perquisizione del domicilio della donna nel tardo pomeriggio di ieri.

Durante la perquisizione, i militari hanno scoperto circa 20 grammi di crack, una sostanza altamente pericolosa dal punto di vista fisico e psicologico per chi la assume, nascosti abilmente nella camera da letto, insieme a un bilancino di precisione.

La droga è stata sequestrata e inviata al RIS carabinieri di Messina per le analisi di laboratorio. Inoltre, la giovane donna è stata arrestata e posta agli arresti domiciliari in attesa della disposizione dell’Autorità giudiziaria.

 

 

 

 

 

 

 

VENDEVANO DROGA SU TELEGRAM MOSTRANDO FOTO, VIDEO E RECENSIONI

In concomitanza con la notizia appena illustrata, le Fiamme Gialle del Gruppo Caltanissetta hanno portato a termine un’indagine mirata alla prevenzione e repressione dei traffici illeciti, anche attraverso la piattaforma di messaggistica “Telegram”. Grazie alla collaborazione con la Procura della Repubblica di Caltanissetta, sono stati individuati vari “gruppi” attivi sulla piattaforma, presenti in tutta la provincia e in altre parti del paese, che offrivano la vendita di sostanze stupefacenti come eroina, cocaina e Gras, nota anche come “droga dello stupro”.

Le sostanze erano mostrate attraverso foto e video, corredate da recensioni anonime dei clienti e i pagamenti venivano effettuati tramite criptovalute per evitare tracciabilità.

L’indagine è partita da sequestri di piccole quantità di stupefacenti e attraverso l’analisi delle prove digitali è stato possibile  individuare le piazze di spaccio virtuali.

Il gip di Caltanissetta ha emesso un decreto di sequestro e chiusura di 11 canali Telegram dedicati ai traffici illeciti, che proponevano anche la vendita di armi e banconote false.