“Se si vuole, si può fare una scelta di legalità”: il messaggio della Testimone di Giustizia Piera Aiello agli studenti del “Gemmellaro” di Catania

“Se si vuole, si può fare una scelta di legalità”: il messaggio della Testimone di Giustizia Piera Aiello agli studenti del “Gemmellaro” di Catania

CATANIA – Partecipazione, entusiasmo e una forte emozione: queste tre parole raccontano il dialogo del 4 marzo tra gli studenti dell’Istituto “Gemmellaro” di Catania e la testimone di giustizia Piera Aiello, uno dei nomi della Scalinata della Legalità della Scuola. All’incontro, organizzato dalle Professoresse Santa Nicotra e Chiara Sciuto del Dipartimento di Educazione Civica, era presente anche il Vice Comandante Stazione carabinieri Catania Nesima Massimo Florio che la Dirigente Scolastica, Prof.ssa Concetta Valeria Aranzulla, ha ringraziato nel suo saluto iniziale sottolineando l’importanza dell’Arma dei carabinieri, sempre al servizio dei cittadini e della giustizia.

La testimonianza della “giovane vedova di Partanna, intensa ed appassionata, è stata preceduta da una breve storia della Scalinata della Legalità e del Progetto La Parola contro le Mafie: un omaggio a chi ha perso la vita in nome di un’idea di società libera ed onesta, ed a chi (come Piera Aiello) continua a parlare ed agire per contrastare le tante, troppe illegalità diffuse nel nostro territorio e nell’Italia tutta. Subito dopo, come cornice del racconto, la coinvolgente performance delle due studentesse Noemi Sciré e Desirèe Bonaccorso che hanno interpretato Piera Aiello e la cognata Rita Atria (anche lei testimone di giustizia morta suicida pochi giorni dopo la stage di via D’Amelio).

Piera Aiello ha raccontato alla giovane platea come, da ragazza costretta a sposare il figlio del boss del paese, è diventata una donna impegnata in prima persona nella lotta alla mafia, facendo delle scelte (prima fra tutte quella di diventare testimone di giustizia) difficili ma coraggiose: “Se si vuole, si può fare una scelta di legalità”. Ha invitato i ragazzi a diffidare dalle lusinghe di chi promette potere e guadagni facili, sottolineando che il prezzo da pagare è troppo alto in termini di dignità e libertà, e a non essere indifferenti “impegnatevi in Politica per fare il bene comune, il bene di tutti”. Ma soprattutto, con la sua storia Piera Aiello ha trasmesso un messaggio di ottimismo e di speranza nella possibilità di rendere il mondo un posto migliore “ciascuno facendo la propria parte, dando il proprio contributo. Solo in questo modo si potrà sconfiggere la criminalità organizzata”, “Se voi rinunciate, la Mafia si prende tutto”.

Tantissime le domande dei ragazzi: dalla semplice ma intensa “Lei era innamorata di Nicola Atria, suo marito?”, alla commovente “Cosa ha provato di fronte alla morte di Borsellino e di sua cognata Rita Atria?”, dalla curiosa “Come si vive sotto scorta, soprattutto in riferimento alla figlia adolescente?” alle provocatorie “Perché ha aspettato che uccidessero suo marito per denunciare?” e “C’è una vera differenza
tra testimone e collaboratore di giustizia?”. Per finire con la semplice “Se Borsellino fosse ancora vivo, cosa gli direbbe?” seguita da una emozionante risposta “Zio Paolo, ce l’ho fatta!!!!”.

Alla fine dell’incontro gli studenti hanno accompagnato Piera Aiello nella Scalinata della Legalità ed, in corrispondenza del gradino a lei intitolato, le hanno consegnato una targa ricordo.

Sono questi gli esempi positivi che servono ai giovani cittadini e li aiutano a sentire “il fresco profumo di libertà”, come diceva Paolo Borsellino, un figura che ha avuto un ruolo importante nel percorso di emancipazione e di autonomia della testimone di giustizia. L’impegno, la maturità e l’entusiasmo con cui gli studenti hanno vissuto quest’incontro sembrano voler dire: “Grazie Piera per le tue parole, grazie per il coraggio e la forza che ci hai trasmesso, grazie per averci fatto emozionare ed anche un po’ commuovere”.