Pitbull aggredisce una bambina di 3 anni: la piccola lotta per la vita

Pitbull aggredisce una bambina di 3 anni: la piccola lotta per la vita

RODÌ MILICI – Un dramma si è consumato a Rodì Milici, in provincia di Messina, dove un pitbull ha azzannato una bambina di soli tre anni. La piccola si trova, ora, in gravi condizioni e lotta per la vita al Policlinico di Messina. L’aggressione è avvenuta ieri sera, quando la bambina è stata morsa dall’animale, forse, di proprietà di un parente. Immediatamente soccorsa, la piccola è stata trasportata in elisoccorso al Policlinico di Messina, dove è stata ricoverata in codice rosso con ferite alla testa e la frattura di una vertebra cervicale.

Nonostante un delicato intervento chirurgico notturno da parte di un’équipe composta da neurochirurgo, otorino e oculista, le sue condizioni sono ancora molto gravi e la bambina è ricoverata in Terapia Intensiva pediatrica in prognosi riservata.

Le autorità hanno avviato le indagini per ricostruire la dinamica dell’accaduto e individuare eventuali responsabilità. La Procura ha aperto un fascicolo d’inchiesta e delegato le forze dell’ordine affinché ricostruiscano le circostanze dell’aggressione.

Secondo una prima ricostruzione, l’animale sarebbe stato di proprietà di un parente della bambina, ma al momento non sono chiare le circostanze dell’accaduto e si sta cercando di fare luce sulla dinamica dell’aggressione.

Incremento di casi di animali che uccidono i bambini

L’aumento del numero di cani che attaccano e mordono i bambini è una preoccupante tendenza che sta emergendo in molti paesi del mondo.

In particolare, gli Stati Uniti hanno registrato un aumento del 43% degli attacchi di cani su bambini nel corso degli ultimi dieci anni.

Ci sono molte ragioni per cui questo sta accadendo, tra cui la mancanza di addestramento adeguato dei proprietari di cani, l’incremento del numero di cani che vengono tenuti in casa e l‘aumento del numero di persone che portano i loro cani in pubblico.

In molti casi, gli attacchi di cani su bambini sono causati da cani che non sono stati addestrati correttamente o che non sono stati socializzati in modo appropriato.

I cani che non sono abituati a stare in compagnia di bambini o che non sono stati insegnati a rispettare i limiti possono reagire in modo aggressivo quando si trovano in presenza di bambini che corrono, gridano o giocano in modo energico.

Inoltre, molti proprietari di cani non si rendono conto della responsabilità che hanno quando decidono di tenere un cane in casa. Un cane può essere un membro della famiglia, ma è anche un animale che ha bisogno di essere addestrato e gestito in modo adeguato.

I proprietari di cani devono essere disposti a investire tempo ed energie per addestrare il proprio cane e garantire che sia socializzato in modo appropriato.

Un’altra causa dell’aumento degli attacchi di cani su bambini è l’aumento del numero di cani che vengono portati in pubblico.

Molti proprietari di cani portano i loro animali domestici in giro per la città, nei parchi o nei luoghi pubblici, senza essere in grado di controllarli. Questo può portare a situazioni in cui i cani incontrano bambini e possono reagire in modo aggressivo.

Perché gli animali uccidono?

Negli ultimi anni, l’Italia ha visto un aumento del numero di casi di cani che impazziscono e uccidono. Questo fenomeno preoccupante ha suscitato l’attenzione dei media e degli esperti del settore veterinario.

Il comportamento aggressivo dei cani può essere causato da molte ragioni, tra cui la mancanza di socializzazione, la scarsa educazione, la paura, lo stress, l’ansia e persino la malattia.

Tuttavia, alcuni casi di cani che impazziscono sono stati attribuiti alla cattiva gestione del proprietario o alla negligenza nel fornire cure adeguate al proprio animale.

L’aggressività canina è un problema che deve essere affrontato in modo serio e responsabile. Se un cane mostra segni di comportamento aggressivo, è importante rivolgersi a un veterinario o a un esperto di comportamento animale per ottenere aiuto.

In alcuni casi, può essere necessario addestrare il cane o persino cercare un nuovo proprietario che sia in grado di gestire il comportamento del cane in modo adeguato.

Inoltre, è importante che i proprietari di cani si assumano la responsabilità di educare e socializzare adeguatamente i loro animali. Ciò, include, la formazione del cane fin dalla più tenera età, l’offerta di esercizio fisico e mentale sufficiente, e la promozione di interazioni positive con le persone e altri animali.

Il problema dei cani che impazziscono è un fenomeno che può avere conseguenze potenzialmente gravi. Può portare a incidenti che coinvolgono altri animali o persone, e può, anche, mettere a rischio la vita del cane stesso. È importante affrontare il problema in modo responsabile e cercare soluzioni a lungo termine che promuovano la sicurezza e il benessere del cane e della comunità circostante.

Casi in Italia

La morte di Mattia Maddalena, il bambino di nove anni sgozzato da un cane inferocito, ha scosso profondamente l’Italia intera. Ma purtroppo, la sua è solo l’ennesima tragedia di una guerra senza fine, senza armi e senza comandanti, che sta sconvolgendo il Paese da tempo immemorabile.

Ci sono Alessia Caponet, di nove mesi, sbranata da un rottweiler mentre si trovava in braccio alla nonna, Paola Dessole, 77 anni, che è stata azzannata alla gola dal suo pitbull mentre tornava a casa con la spesa, Paola Palmieri, 61 anni, sgozzata da un pitbull che aveva cercato di impedire di attaccare una sua amica, Salvatore Rizzello e Vincenzo Ramis, uccisi da due pitbull inferociti mentre stavano lavorando in vigna.

Le vittime di questa guerra sono tante e tra loro ci sono anche passanti, vicini di casa e padroni che sono stati colti di sorpresa dall’aggressività di questi cani. La loro morte è stata causata da animali capaci di uccidere un uomo, come i pitbull, i rottweiler e gli american bulldog.

Ci sono coloro che difendono a spada tratta i cani pericolosi, e quelli che difendono le loro vittime. Finora, sembra che i primi abbiano avuto la meglio, in quanto l’Italia è il Paese con le regole più permissive dell’intero continente.

Ma, questa non è solo una questione di regole. È una questione di responsabilità. I proprietari di questi cani devono essere consapevoli del pericolo che rappresentano e devono essere tenuti a rispondere delle azioni dei loro animali.

La situazione attuale è insostenibile e deve essere affrontata con urgenza. Ci sono già leggi che regolamentano l’uso dei cani pericolosi, ma devono essere applicate con più rigore e severità.

Inoltre, dovrebbe essere promossa una maggiore cultura del rispetto per gli animali e per gli esseri umani. I cani non sono giocattoli, sono esseri viventi che devono essere educati e tenuti sotto controllo.

La morte di Mattia Maddalena e di tante altre vittime di questa guerra ci ricorda che non possiamo più ignorare questo problema.

Dobbiamo fare tutto il possibile per porre fine a questa guerra e garantire la sicurezza dei nostri figli, dei nostri vicini e di tutti coloro che si trovano a dover convivere con questi animali.