Sequestrate 54 tonnellate di pellet in arrivo dall’Egitto: denunciato il responsabile

Sequestrate 54 tonnellate di pellet in arrivo dall’Egitto: denunciato il responsabile

PALERMO – Recentemente, le forze dell’ordine impegnate nei controlli dei flussi merce in import ed export dal Porto di Palermo hanno effettuato un sequestro di 54 tonnellate di pellet provenienti dall’Egitto e destinati a una società di Carini, sempre nel capoluogo siciliano.

I finanzieri del comando provinciale della Guardia di Finanza di Palermo, insieme ai funzionari dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli locali, hanno scoperto che il pellet di legno per riscaldamento domestico era stato falsamente dichiarato di classeA1” invece di “A2“, con supposte qualità merceologiche più elevate.

I militari hanno quindi proceduto al sequestro di tutte le 54 tonnellate di pellet e denunciato il responsabile alla locale Procura della Repubblica per il reato di immissione nel territorio dello Stato di prodotti industriali con segni mendaci. Questa operazione fa parte della costante azione di controllo delle forze dell’ordine per contrastare i traffici illeciti attraverso gli spazi doganali.

È importante sottolineare che il provvedimento è stato emesso sulla base degli elementi probatori acquisiti in fase di indagine preliminare e che, in attesa di un giudizio definitivo, sussiste la presunzione di innocenza.

 

 

 

 

OLTRE 600MILA EURO DI RISORSE COMUNITARIE OTTENUTE ILLEGALMENTE A MESSINA

Nei giorni scorsi, invece, la Guardia di Finanza del comando provinciale di Messina ha svolto e concluso un’attività d’indagine nei confronti di un’azienda agricola della provincia di Messina che ha beneficiato di finanziamenti comunitari illegittimi per un totale di oltre 600mila euro.

L’imprenditore agricolo è stato segnalato all’autorità giudiziaria per i reati di truffa aggravata ai danni dello Stato e falso ideologico. Le indagini, condotte dalle Fiamme Gialle della Tenenza di Sant’Agata di Militello e coordinate dalla Procura Europea di Palermo, hanno consentito di fare luce su un complesso sistema di frode.

Il provvedimento di sequestro preventivo dei beni è stato emesso dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Patti su richiesta dei Procuratori Europei delegati per la Sicilia e la Calabria.

Il sequestro preventivo ha riguardato liquidità e beni immobili dell’indagato per un valore complessivo di oltre 400mila euro e 127 titoli di pagamento Agea del valore complessivo di circa 16mila euro.

Gli stanziamenti della Politica Agricola Comune, finanziati dall’Unione Europea attraverso il Fondo Europeo Agricolo di Garanzia e Fondo Europeo Agricolo per lo Sviluppo Rurale, sono finalizzati ad aumentare il reddito degli agricoltori, incentivare il mantenimento delle superfici agricole e sostenere le produzioni. Tuttavia, per essere ammessi al regime di pagamento dei contributi, gli imprenditori agricoli devono possedere alcuni requisiti fondamentali, tra cui la titolarità di “titoli di pagamento” e la disponibilità di un’adeguata superficie in base a un legittimo titolo di legge.

Dopo articolati riscontri documentali e contabili, integrati dall’escussione di diversi proprietari terrieri, i Finanzieri hanno accertato che l’agricoltore indagato aveva dichiarato il possesso di numerosi terreni agricoli, concentrati soprattutto nel parco dei Nebrodi, ricorrendo a falsi contratti di affitto o comodato di fondo rustico.

Inoltre, all’interno delle relative istanze venivano indebitamente inserite particelle di terreni in realtà di proprietà del Demanio Forestale della Regione Siciliana, ovvero venivano allegati falsi contratti di comodato, riportanti la firma di persone decedute molti mesi prima della stipula.