Permessi di soggiorno al posto della paga: arrestato imprenditore agricolo per caporalato a Belpasso

Permessi di soggiorno al posto della paga: arrestato imprenditore agricolo per caporalato a Belpasso

CATANIA – Nella giornata di oggi i carabinieri del Nucleo Ispettorato del Lavoro di Catania, con il supporto dei militari della Compagnia carabinieri di Paternò e Sciacca, hanno eseguito un’ordinanza del Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Catania, che prevedeva l’applicazione della misura cautelare degli arresti domiciliari per un imprenditore agricolo di 42 anni di Belpasso (Catania), titolare di un’azienda agricola.

L’uomo è accusato di sfruttamento del lavoro (ai sensi dell’articolo 603 bis del codice penale) e di violazione delle norme sulla sicurezza sul lavoro (previste dal D. Lgs. 81/08) in danno dei propri dipendenti. L’imprenditore avrebbe agito in concorso con un cittadino marocchino di 45 anni, residente da anni a Paternò e considerato un “caporale” che faceva da intermediario tra il datore di lavoro e i lavoratori dipendenti, ai quali prometteva un permesso di soggiorno in cambio di un pagamento.

Secondo le indagini coordinate dalla Procura della Repubblica di Catania, che sono ancora nella fase investigativa e non hanno ancora permesso il contraddittorio tra le parti, l’imprenditore avrebbe impiegato quattro dipendenti stranieri di nazionalità marocchina nella propria azienda agricola in condizioni di sfruttamento, pagandoli una retribuzione di soli 35 euro al giorno (di cui 5 euro andavano al caporale), senza rispettare le norme sulla sicurezza e sottoponendoli a turni di lavoro estenuanti senza alcuna pausa. I lavoratori non avrebbero nemmeno ricevuto ferie, riposi settimanali né alcuna indennità accessoria.

L’indagine è stata avviata dopo la denuncia di un cittadino marocchino dipendente dell’imprenditore, sostenuto dall’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni (OIM) tramite il progetto DI.AGR.AMMI SUD, finanziato dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali. Gli investigatori hanno inoltre acquisito elementi che hanno permesso di verificare le modalità di impiego di manodopera e l’allestimento di zone di concentramento di lavoratori nel settore della raccolta agrumicola.

Uila Sicilia, la gratitudine del segretario generale

Il segretario generale della Uila Sicilia, Nino Marino, ha espresso gratitudine alla Procura Distrettuale e ai carabinieri per l’operazione di contrasto all’anticaporalato eseguita a Belpasso. Tuttavia, ha sottolineato che l’azione delle autorità giudiziarie e dell’ordine pubblico deve essere supportata anche dai cittadini, dai consumatori e dalla grande e piccola distribuzione affinché i responsabili di queste pratiche non meritino di essere chiamati imprenditori e vengano messi fuori mercato.

Secondo l’esponente sindacale, l’inchiesta ha dimostrato che una vittima ha denunciato le pratiche quotidiane di sfruttamento e vessazione subite insieme ad altri lavoratori. Questo è il modo migliore per sradicare il vergognoso fenomeno dell’anticaporalato, contro il quale la Uila ha sempre combattuto.

Marino ha ribadito l’appello perché i controlli quantitativi e qualitativi siano adeguati alla sfida, poiché il personale degli Ispettorati è molto esiguo. Ha sottolineato che mantenere gli organici degli Ispettorati al minimo significa essere complici dei criminali che violano le norme a tutela dei lavoratori.