Cannizzaro, due donazioni di organi in un mese da persone con volontà espressa in vita

Cannizzaro, due donazioni di organi in un mese da persone con volontà espressa in vita

CATANIA – L’ospedale Cannizzaro di Catania ha fatto registrare due prelievi di organi nelle prime settimane del 2023 da parte di pazienti che avevano espresso in vita la loro volontà.

In entrambi i casi, le operazioni di prelievo sono state effettuate da équipe specializzate di altre aziende del Servizio Sanitario regionale e nazionale.

Il primo prelievo ha interessato il fegato, i reni e le cornee, mentre il secondo è stato eseguito di recente e ha riguardato cuore, fegato, reni e cornee. Inoltre, un terzo caso di donazione non ha avuto l’esito del trapianto, ma la volontà espressa dai familiari è stata comunque apprezzata.

L’anno precedente, il 2022, si era chiuso con risultati positivi: sono state eseguite 8 osservazioni con 6 donazioni effettivamente portate a compimento (oltre a 2 prelievi di tessuti da cadavere).

L’équipe di Anestesia e Rianimazione, il direttore della struttura complessa dott. Savino Borraccino, la coordinatrice locale trapianti dott.ssa Antonella Mo e il coordinatore infermieristico Matteo Sortino hanno collaborato attivamente per raggiungere questi importanti risultati.

La donazione di organi è un gesto di grande solidarietà e generosità, che può salvare la vita di molte persone. Grazie alla volontà dei donatori e al lavoro delle équipe specializzate, ogni anno molti pazienti possono beneficiare di un trapianto e migliorare la loro qualità di vita.

REPORT ANNUALE DEI TRAPIANTI DEL 2022

Il report annuale 2022 stilato dal Centro Nazionale Trapianti e di recente presentato dal ministro della Salute Orazio Schillaci – dice il dott. Salvatore Giuffrida, commissario straordinario dell’Azienda Ospedaliera Cannizzaro – mostra una crescita delle donazioni in Italia. In Sicilia molto resta da fare, soprattutto in termini di sensibilizzazione, e la nostra Azienda è impegnata in tal senso, in raccordo con il Centro Regionale Trapianti”.
In ogni caso, è un dato incoraggiante, in linea con la nostra realtà ospedaliera, che rende merito alle scelte di altruismo e coraggio operate da tante famiglie in momenti di sofferenza: ringrazio di cuore – conclude Giuffrida – tutte le persone che contribuiscono a trasformare un evento doloroso in un momento di speranza, dai familiari al personale sanitario impegnato nelle attività di donazione“.

ALTRI CASI DI GENEROSE DONAZIONI DI ORGANI NEL MONDO E IN ITALIA

Le donazioni di organi sono atti di grande generosità e altruismo, che consentono di salvare la vita di altre persone in gravi condizioni di salute. Nel corso degli anni, ci sono state alcune donazioni di organi che hanno fatto scalpore e che sono diventate famose in tutto il mondo.

Uno dei casi più eclatanti è quello di Stefan Zaro, un giovane inglese che all’età di 23 anni morì in seguito a un incidente stradale.

La sua famiglia, pur devastata dal dolore, decise di donare i suoi organi, che salvarono la vita di ben sette persone, tra cui un bambino di soli due anni. La storia di Stefan è stata raccontata in un documentario della BBC intitolato “The Seven-Year-Old Surgeon”, che ha suscitato grande emozione e ammirazione per la scelta della sua famiglia.

Un altro caso di grande rilevanza mediatica è quello di Jesse Langford, un adolescente australiano che rimase coinvolto in un incidente stradale e rimase in coma per diversi giorni. Nonostante i medici non avessero alcuna speranza di ripresa, i genitori di Jesse decisero di donare i suoi organi, che salvarono la vita di cinque persone. La storia di Jesse è stata raccontata in un documentario intitolato “The Final Gift”, che ha riscosso grande successo in Australia.

Anche in Italia ci sono stati casi di donazioni di organi molto significativi. Uno di questi è quello di Eluana Englaro, una ragazza che rimase in stato vegetativo per 17 anni dopo un incidente stradale. La sua famiglia, dopo una lunga battaglia legale, ottenne il permesso di interrompere le cure e di donare i suoi organi, che salvarono la vita di altre sette persone. La vicenda di Eluana è stata al centro di un dibattito molto acceso sulla questione della fine della vita e della donazione degli organi.

Infine, non si può non menzionare la figura di Nick Buoniconti, un ex giocatore di football americano che dopo la sua morte, avvenuta nel 2019, ha donato il suo cervello alla scienza per la ricerca sulla malattia di Alzheimer. Buoniconti aveva infatti sviluppato la malattia in seguito alla sua carriera sportiva e ha deciso di donare il suo cervello per aiutare la ricerca scientifica.