Chiuso panificio di Motta Sant’Anastasia, gravi carenze igienico sanitarie

Chiuso panificio di Motta Sant’Anastasia, gravi carenze igienico sanitarie

MOTTA SANT’ANASTASIA – I carabinieri della Stazione di Motta Sant’Anastasia, in collaborazione con il personale dell’Asp di Catania, hanno condotto una serie di controlli presso attività commerciali al fine di verificare la conformità dei requisiti igienico-sanitari richiesti dalla normativa in materia di alimenti.

Durante l’ispezione, i Carabinieri hanno verificato le condizioni igienico-sanitarie di un panificio e hanno rilevato gravi carenze, tra cui la presenza di sporco diffuso sui pavimenti e sulle pareti. Il titolare, un uomo di 40 anni residente a Catania, è stato sanzionato con una multa di 3.000 euro per le condizioni igieniche precarie dell’attività commerciale e la chiusura temporanea del panificio è stata disposta. Inoltre, è stata presentata una segnalazione all’A.S.P. per le eventuali azioni disciplinari da adottare in relazione alle violazioni riscontrate.

Altri casi recenti

Pochi giorni fa, in un caseificio di Belpasso, in provincia di Catania, gli agenti del Nucleo Operativo Regionale Agroalimentare Sicilia (Noras) e i veterinari dell’Asp di Catania hanno effettuato dei controlli, durante i quali sono stati confiscati circa 1.500 chili di formaggi freschi e stagionati e 30 chili di ricotta appena prodotta. Il caseificio è risultato privo di autorizzazioni amministrative o sanitarie.

Inoltre, sono stati rinvenuti diversi elementi che lasciano aperta la possibilità di una macellazione abusiva, tra cui bottiglie di vino senza etichetta e senza tracciabilità, 400 litri di olio d’oliva, farmaci per animali, un’affettatrice, un tritacarne, una macchina per il sottovuoto, otto coltelli da macellaio e una mannaia. In un banco congelatore in cattivo stato di conservazione sono state trovate parti di carcasse animali sezionate, mentre una cella frigorifera utilizzata principalmente per i formaggi presentava tracce di sangue. All’esterno della struttura, in un recipiente in ferro, sono stati trovati resti di parti di carcasse di animali non identificati.

Tutti gli alimenti sono stati confiscati e destinati alla distruzione, in quanto giudicati non idonei all’alimentazione umana. Sono stati sequestrati anche gli utensili e gli attrezzi utilizzati per la caseificazione e la commercializzazione abusiva, insieme ai farmaci per animali. Il proprietario del caseificio è stato denunciato alle autorità giudiziarie.

Il 31 gennaio, un’attività commerciale di Paternò, in provincia di Catania, è stata sottoposta a un controllo da parte dei carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di Paternò, insieme ai colleghi del Nucleo Antisofisticazione e Sanità di Catania, la Stazione di Nicolosi e il supporto del 12° Reggimento “Sicilia”. L’obiettivo era verificare il rispetto delle norme sulla sicurezza alimentare.

Durante i controlli, è stata scoperta una macelleria che conservava prodotti alimentari senza etichettatura che garantisca la tracciabilità. La titolare della macelleria, una donna di 23 anni di Catania, aveva 20 kg di salumi e 29 kg di prodotti caseari non tracciati. I prodotti sono stati sequestrati dai carabinieri e la donna è stata sanzionata amministrativamente con una multa di 1.500 euro per la violazione del Regolamento CE 178/2002 e del D.LGS 190/2006.