Omicidio Riposto: La Motta aveva una relazione con entrambe le vittime, in corso indagini sul Gps del complice

Omicidio Riposto: La Motta aveva una relazione con entrambe le vittime, in corso indagini sul Gps del complice

RIPOSTO – Secondo l’ordinanza di custodia cautelare emessa dal G.I.P. Luca Lorenzetti nei confronti dell’indagato Lucio Valvo, il 55enne in carcere per concorso in omicidio per uno dei due femminicidi di Riposto, emerge che Salvatore La Motta, l’ergastolano in permesso premio accusato di aver ucciso Melina Marino di 48 anni e Santa Castorina di 50 anni, aveva una relazione con entrambe le vittime. L’autore dei due femminicidi si è poi suicidato davanti alla caserma dei carabinieri di Riposto.

È stato inoltre rivelato che Melina Marino aveva postato su TikTok dei video in cui faceva riferimento a episodi ricollegabili al suo assassino, ma senza mai nominarlo esplicitamente. Le telefonate intercorse tra Melina Marino e La Motta stanno anche venendo esaminate.

L’auto guidata da Valvo, che ha accompagnato La Motta nei luoghi in cui si sono consumati i due delitti, è stata tracciata grazie a un dispositivo di rilevazione Gps autorizzato formalmente dall’autorità giudiziaria in un altro procedimento penale. Il percorso dell’auto è stato ricostruito e si è scoperto che si è spostata per la prima volta alle 6,51 da casa di Valvo per arrivare alle 7,31 a quella di La Motta.

Attualmente è in programma il conferimento dell’incarico al medico legale per l’autopsia sui corpi delle due vittime, attualmente nell’obitorio del Policlinico di Catania.

Le indagini

Le indagini sulla morte di Melina Marino, di 48 anni, e Santa Castorina, di 50 anni, avvenuta a Riposto, continuano da parte dei carabinieri della Compagnia di Giarre e del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Catania. Si ritiene che l’ergastolano in licenza premio Salvatore La Motta, 63 anni, sia il responsabile dei due omicidi, dopo di che si è suicidato. Nel frattempo, Luciano Valvo, 55 anni, è stato fermato dai carabinieri per concorso in omicidio su disposizione della Procura di Catania nell’ambito dell’inchiesta su uno dei due femminicidi avvenuti a Riposto sabato scorso. Il fermo è stato poi convalidato.

Per capire meglio la dinamica dei due omicidi e del suicidio del presunto killer, verranno esaminate le immagini catturate dai sistemi di videosorveglianza presenti nelle zone coinvolte nella vicenda. In una delle telecamere presenti in un’area di servizio, si sarebbe vista la scena del primo omicidio. Melina Marino, una delle due vittime, sale sulla propria auto parcheggiata lungo la strada. Arriva l’assassino che, sceso dal veicolo guidato da un’altra persona, raggiunge la donna seduta alla guida, apre la portiera lato passeggero e sporgendosi nell’abitacolo fa fuoco colpendola mortalmente al volto. Il veicolo con cui l’assassino arriva per commettere l’omicidio è la Volkswagen Golf nera di Luciano Valvo, fermato nei giorni scorsi per concorso nell’omicidio di Marina Marino.

Durante l’interrogatorio di fronte al Sostituto Procuratore, Luciano Valvo si è avvalso della facoltà di non rispondere e lo stesso farà davanti al G.I.P., come ha annunciato il suo Difensore durante l’udienza di convalida.

Ora è necessario fare luce sulle motivazioni che hanno portato al permesso premio a Salvatore La Motta, che stava scontando una pena dell’ergastolo con l’accusa di associazione mafiosa e omicidio. Il duplice omicidio è stato compiuto proprio nell’ultimo giorno di permesso premio di una settimana concesso all’uomo, che doveva rientrare sabato sera nel carcere di Augusta dove era detenuto in regime di semi-libertà. I permessi premio sarebbero stati firmati dal magistrato di sorveglianza siracusano da cui dipende per territorio il penitenziario.