Finanziaria, arriva l’ok dall’Ars sull’aumento degli stipendi dei sindaci siciliani

Finanziaria, arriva l’ok dall’Ars sull’aumento degli stipendi dei sindaci siciliani

PALERMO – La Regione Sicilia si allinea con il resto d’Italia riguardo alle indennità per i sindaci e gli amministratori degli enti locali. L’Assemblea regionale siciliana ha approvato un emendamento del governo Schifani che stanzia 6 milioni di euro per adeguare i compensi degli amministratori a quelli del resto del paese, in base alla normativa nazionale. Queste risorse coprono il 70% degli aumenti per i sindaci e gli amministratori dei 391 comuni siciliani, a partire dal 1° marzo. Il nuovo stipendio dei sindaci dipenderà dalla popolazione del Comune e varierà da un minimo di 2.208 euro a un massimo di 13.800 euro.

Tuttavia, i deputati del Movimento 5 Stelle hanno chiesto fondi maggiori per coprire il 100% degli aumenti e hanno votato contro l’emendamento del governo. Ieri mattina, il governatore Renato Schifani aveva assicurato alla delegazione dell’ANCI Sicilia che il governo sarebbe intervenuto. Anche il presidente dell’ARS Gaetano Galvagno aveva dato rassicurazioni in merito durante un incontro.

Passa la norma sull’aumento del sussidio ai precari Asu

La legge di stabilità che aumenta le ore di lavoro fino a 36 settimanali è stata approvata dall’Assemblea Regionale Siciliana (Ars) (articolo 6). Ciò comporterà un aumento del sussidio per oltre 3.500 precari Asu che lavorano nei beni culturali e negli enti locali, ad eccezione di quelli del privato sociale. Tuttavia, il governo è stato sconfitto su due sub-emendamenti presentati dalle opposizioni che obbligano il governo a stanziare i fondi non solo per il 2023, ma anche per il 2024 e il 2025 per gli Asu dei beni culturali e degli enti locali. I sub-emendamenti sono stati approvati con 29 voti a favore e 26 contrari per il primo e 31 a favore e 30 contrari per il secondo.

Il capogruppo della Dc all’Ars, Carmelo Pace, ha dichiarato che è soddisfatto dell’approvazione della norma Asu e ha sottolineato l’importanza della volontà del governo di stabilizzare questi precari che aspettano da troppo tempo. La norma riguardante gli ex Pip è stata anche approvata con un finanziamento di 48 milioni di euro per il triennio 2023-2025 per adeguare le indennità dell’Istat.

Cateno De Luca aveva dichiarato che la questione dell’integrazione oraria degli ASU riguarda anche il personale degli enti locali e che è necessario garantire una soluzione che eviti conflitti tra categorie. Aveva richiesto che l’integrazione fosse estesa a tutti i lavoratori e che fosse garantita una copertura finanziaria triennale per garantire la continuità del servizio.

Si lavora anche per la stabilizzazione dei precari nella sanità

I rappresentanti dei sindacati hanno tenuto un incontro con l’assessore regionale alla Salute per stabilire criteri chiari e priorità per le aziende sanitarie per stabilizzare il personale precario della sanità e aumentare le indennità per i lavoratori del pronto soccorso. L’obiettivo principale dell’incontro era stabilire criteri per l’assunzione a tempo indeterminato di tutti i tipi di precari nel servizio sanitario regionale. I sindacati hanno chiesto che vengano adottati criteri che diano la priorità ai lavoratori che hanno avuto un contratto a tempo determinato per più tempo. La norma per il personale sanitario e gli operatori socio-sanitari con anzianità di 36 e 18 mesi esiste già, ma per il personale tecnico e amministrativo che ha superato la selezione d’ingresso, si dovrà attendere l’approvazione.